10 regole per frequentare la piscina in modo pacifico

La piscina o il mare sono alcuni dei rimedi per combattere e sopravvivere al caldo afoso estivo.
Come alternativa al refrigerante e asciutto bagno d’aria condizionata, il mare o la piscina sono da sempre meta turistica e di svago di enorme successo della stagione calda.
Ma, come ogni cosa gestita dall’essere umano, ci sono delle regole precise da rispettare.
Abbiamo deciso di evidenziarne dieci.
Probabilmente alcune le saprete già, mentre altre vi risulteranno impensabili… ma mai dire mai.

1 – Non picchiare/uccidere gli altri bagnanti

Comprendiamo le dimensioni spesso ridotte della piscina o la gran quantità di gente che potrebbe popolarla ma è assolutamente vietato malmenare i propri simili. Cercare di sterminare coloro che ti schizzano per sbaglio mentre stai fissando il vuoto immerso in pensieri a te ignoti, è male.
Non si fa.
Rischiare la galera o una rissa acquatica è pericoloso e potrebbe seriamente danneggiare la tua permanenza in quel luogo estivo.

 

2 – Rispetta il bagnino, lui ha il fischietto

Hai presente il tipo muscoloso, con occhiali da sole e perennemente abbronzato che è situato nei pressi del bordo piscina?
Ecco, quello è il bagnino e in piscina lui è il capo.
Se lui fischia, tu devi ascoltarlo (sempre se ci riesci a causa del caos generato dal marasma di gente che popola questi luoghi).
Se il bagnino dice che devi metterti la cuffia in testa (o sulla barba folta) non ci sono santi.
Puoi spiegargli che ti sei appena curata i capelli da sei parrucchieri diversi, che con la cuffia il tuo livello di accalappia uomini cala al 3% o che se ti metti la cuffia dall’altra parte del mondo potrebbe morire qualcuno… niente, il bagnino non sente ragioni.
Ascoltare il bagnino è fondamentale anche perché se stai morendo affogato e in precedenza non gli hai dato ascolto… è col cavolo che ti viene a salvare.

 

3 – La piscina non è un gabinetto

Tema disgustoso ma fondamentale per una comune convivenza in piscina.
Tralasciando che nessuno si permetterebbe mai di fare un bisognino nella propria vasca da bagno mentre ci si sta lavando, è estremamente incivile (per non dire assolutamente schifoso) utilizzare la piscina per… bleah!
Ci siamo capiti.

 

4 – La piscina non è un campo di palla a nuoto

Capisco che per intrattenervi non basta stare a mollo e ciarlare di cose inutili ma non è giusto occupare l’intera piscina (o gran parte della stessa) per esibirsi in discutibili partite di palla a nuoto.
Splendido sport, per carità, ma non va assolutamente praticato nelle piscine aperte al pubblico col potenziale rischio di causare morti e feriti involontari.

 

5 – La piscina non è un acquario

Introdurre animali acquatici all’interno delle piscine è assolutamente vietato e dannoso.
Comprendo l’insano tentativo di proteggere alcune specie marine ma introdurre i pesci rossi in una piscina pubblica (ma anche quella privata non va bene) porterà questi a morire (le cause del rapido decesso potrebbero essere di numerosa natura).
La piscina non è un enorme acquario gratuitamente gestito da chissà chi e dove la gente può nuotare felice insieme al proprio animaletto con le pinne, ricordatevelo!

 

6 – Imitare la pinna dello squalo in piscina è ridicolo e fuori moda

Questa cosa potete continuare a farla, non è un divieto vero e proprio ma un consiglio.
Far sbucare la mano dall’acqua mentre il resto del corpo è immerso e tentare di terrorizzare i bagnanti fingendosi uno squalo è un qualcosa di così indefinibilmente ridicolo che proprio… se proprio dovete terrorizzare qualcuno, portatevi uno squalo vero.
Peccato che la regola n° 5 (già ampiamente spiegata) vieta un’idea simile.
Quindi niente, continuate a usare la vostra mano come pinna di squalo e buon divertimento.

 

7 – Farsi la doccia prima di entrare in piscina non è un optional per pezzenti

Avete presente quella doccia posta nei pressi della piscina?
Ecco, non è una discutibile opera d’arte moderna e di certo non va utilizzata per farsi lo shampoo.
Serve per lavarsi prima di entrare in piscina.
Perché?
Eccovi un esempio pratico: se prima del bagno vi siete cosparsi il corpo di fango confidando in un miracolo per ottenere la bellezza divina è da folli pretendere di potersi gettare subito in piscina distruggendo la qualità dell’acqua.
Vi farebbe piacere se qualcuno vi gettasse del caffè nella camomilla?

 

8 – Non è detto che chiunque sappia nuotare è un campione di nuoto

Esibirsi in lunghe e perpetue nuotate rumorose, non vi elegge automaticamente a campione del mondo di nuoto e, soprattutto, non vi permette di avere il privilegio di occupare un’intera frazione di piscina.
Chi si diletta nell’eseguire milioni di vasche (ossia andare avanti e indietro per la piscina eseguendo ogni stile di nuoto possibile) tende ad appropriarsi di un pezzo di piscina, investendo senza alcun ritegno chiunque osi intralciarlo.
Ecco, questo è sbagliato.
In autostrada fareste mai una cosa simile alla guida della vostra auto da corsa?
No, non voglio sapere la risposta.

 

9 – L’irresistibile fascino del bordo

Se la piscina è alta e quindi non si tocca il fondo coi piedi, spesso si tende ad aggrapparsi al bordo per rilassare i muscoli e cercare di non sprofondare nell’abisso. Pratica comune e non dannosa se non per il fatto che chi si aggrappa spesso resta lì per sempre.
Anche questa volta, un pezzetto di bordo in meno non è chissà quale disagio ma se la piscina è priva di un luogo in cui si tocca, il bordo tende a diventare il posto privilegiato di chi si è immerso per primo e, come un parcheggio di sabato sera, chi tardi arriva…
Suggerire di eseguire delle soste temporanee lungo il bordo garantisce una comune e garantita sopravvivenza reciproca e pacifica.

 

10 – I tuffi

Lo sappiamo tutti, in piscina non si fanno i tuffi… ma li fanno comunque.
L’irresistibile fascino del lanciarsi a bomba nell’acqua col potenziale rischio di uccidere qualcuno o di devastare la tranquillità di chi ci circonda è pari alla meraviglia del bagnino che si desta dal sonno ad occhi aperti per fischiarti contro ripetutamente.
Se si è in gruppo, la pratica del tuffo assume un ruolo ancora più importante.
Diventa un vero e proprio rituale dove si sfidano le regole per dimostrare quanto si è forti.
Ma forti… di cosa?
Tuffarsi da un promontorio a strapiombo, quello è forte.
Lanciarsi da uno shuttle e centrare l’oceano, quello è forte (e attualmente impraticabile, credo)!
Tuffarsi in testa a una signora di ottant’anni e rischiare di porre fine alla sua vita… questo è da idioti!

Paskull

Classe '90, laureato in comunicazione e amante di videogiochi, cinema, fumetti, libri, alieni e biscotti. Racconta storie con qualsiasi mezzo a disposizione e alcune di queste sono finite in diverse antologie. PS: Ogni tanto pubblica romanzi.