3 famose imitazioni di Marco Travaglio
Che piaccia o meno per la sua quasi onnipresenza nei talk show, per la sua personalità o per le sue preferenze politiche, Marco Travaglio resta uno dei migliori giornalisti italiani.
Tale qualifica è dovuta al fatto che, a mio parere, Travaglio è sempre stato straordinariamente bravo nel raccontare – attraverso una mole spaventosa di libri che divoro piacevolmente fin da ragazzino – le vicissitudini politiche del nostro paese con uno stile fresco, sferzante e spesso anche irriverente e attraverso una narrazione dei fatti più completa e oggettiva possibile, cosa che notoriamente Travaglio riesce a fare grazie al suo leggendario mega archivio, in passato temuto persino dal suo mentore Indro Montanelli.
Siccome però su XCose mi piace spesso occuparmi di comicità, ho voluto tentare un esperimento particolare: ricostruire l’evoluzione mediatica di Marco Travaglio attraverso tre famose imitazioni da parte di comici e satirici.
Vediamo dunque quali sono stati, in ordine cronologico, i comici che negli anni hanno portato in scena le proprie imitazioni di Marco Travaglio, e quali tic e tratti del giornalista torinese sono stati maggiormente presi di mira ed enfatizzati dalla loro comicità.
Ubaldo Pantani
Quella di Ubaldo Pantani può vantarsi di essere stata la primissima imitazione televisiva di Marco Travaglio, portata in scena per la precisione all’interno della trasmissione Glob nel 2010.
Il Travaglio di Pantani era quello di Annozero, completo di scrivania e taccuino.
Questa parodia giocava quasi esclusivamente sull’esagerazione dello stile narrativo di Travaglio descritto poco sopra: Pantani-Travaglio infarciva infatti i propri interventi di battute e vecchie barzellette accuratamente rielaborate per includere Berlusconi come protagonista, annotando subito dopo sul suo taccuino, a seconda della reazione del pubblico in studio, «questa la tengo» o «questa la tolgo», come fosse un comico nell’atto di sperimentare il proprio repertorio.
In tempi più recenti Pantani ha riportato sporadicamente in tv il suo Travaglio a Quelli che il calcio (2016) e a Quelli che… dopo il TG (2018), ovviamente modernizzando di volta in volta l’imitazione.
E a proposito di tempi più recenti…
Paolo Casiraghi
Quello di Paolo Casiraghi è il Marco Travaglio del post-Berlusconi e, oltre ad essere quello esteticamente più somigliante all’originale, a mio parere è anche quello più divertente dei tre presenti in questa lista.
Svestiti momentaneamente i panni della suora manesca e mascolina, nell’edizione 2016-2017 di Colorado Casiraghi vestì invece quelli di un Marco Travaglio decisamente autocelebrativo che non disdegnava paragoni religiosi in riferimento a se stesso.
Ovviamente disgustato dall’essere costretto a fare i suoi collegamenti (che lui preferiva chiamare “apparizioni”) in una trasmissione Mediaset, Casiraghi-Travaglio interagiva con i conduttori Luca e Paolo trattandoli con estrema sufficienza ed etichettandoli con ogni sorta di nomignolo dispregiativo (altro tratto tipico del vero Travaglio).
In vari episodi del programma il finto Travaglio di Casiraghi venne anche fatto interagire con il Matteo Renzi interpretato da Claudio Lauretta, dando vita a dei siparietti in cui i due battibeccavano fra loro come due bambini dispettosi.
Imitazioni divertenti, riuscite e anche inaspettate, in quanto realizzate in una trasmissione televisiva che notoriamente fin dalla sua nascita ha sempre evitato qualsiasi forma, anche minima, di satira su politica e giornalismo.
Sabina Guzzanti
Infine, quella di Sabina Guzzanti è forse l’imitazione di Travaglio più feroce delle tre in questa lista, portata in scena per la prima volta nel revival de La TV delle Ragazze nel 2018.
Si tratta del Travaglio ai tempi dell’attuale governo giallo-verde, dipinto dalla Guzzanti come un giornalista talmente avvolto in un’aura di narcisismo e intoccabilità da essere l’unico a poter fare un editoriale contro se stesso, in questo caso intitolato «Travaglio asfalta Travaglio».
Nell’imitazione della Guzzanti troviamo nuovamente i paragoni col papa e i nomignoli, che in questo caso il finto Travaglio rivolge solo verso se stesso (“Marco Bergoglio”; “Marco Mitraglio”; “Marco Bagaglio” per l’uscita di scena). Il tutto con una ferocia critica che lascia meravigliata la conduttrice Serena Dandini, divertito lo spettatore e preoccupato il finto Travaglio: «Speriamo che domani non mi faccio causa».