3 volte che le imitazioni del Saturday Night Live hanno incontrato gli originali
Politica e spettacolo sono due mondi forse più vicini di quanto pensiamo. In alcune occasioni, nella storia della politica statunitense, lo sono stati letteralmente, ad esempio quando le imitazioni del Saturday Night Live, storica trasmissione comico-satirica della NBC, si sono ritrovate per un motivo o per un altro fianco a fianco con gli originali.
XCose dedica dunque una classifica alle performance comiche degli imitatori in tre bizzarre occasioni – tutte risalenti agli anni ’90 – in cui la realtà satiricamente distorta del Saturday Night Live si è mischiata con il mondo reale.
3 – Dana Carvey incontra George H. W. Bush
Di tutti i comici imitatori che ho visto, sia italiani che inglesi che americani, Dana Carvey è quello che più di tutti mi ha sempre trasmesso maggiormente l’impressione di divertirsi da pazzi nell’imitare qualcuno. Qui in Italia è conosciuto principalmente per il suo ruolo da protagonista nei film Fusi di testa, Fusi di testa 2 (con Mike Myers) e Il Maestro cambiafaccia. Tuttavia, negli States Dana è conosciuto soprattutto per le sue imitazioni al Saturday Night Live, specialmente quella del presidente George Herbert Walker Bush.
Nel 1992 George H. W. Bush, dopo essere stato per anni bersaglio della sua satira, decise di invitare proprio Carvey a tenere un discorso a una cerimonia natalizia alla Casa Bianca, in occasione della conclusione dei 4 anni di presidenza.
Dana accettò l’invito e colse l’occasione per spiegare alla platea – Bush senior compreso – come costruire una buona parodia del Presidente passo per passo, e non resistette alla tentazione di improvvisare un’imitazione live, seppur senza travestimenti, dell’allora leader del partito riformista Ross Perot e – naturalmente – del Presidente stesso, visibilmente divertito dall’esibizione del suo doppelganger.
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2 – Darrell Hammond incontra Bill Clinton
Darrell Hammond è un altro straordinario imitatore, senza dubbio uno dei migliori in assoluto nella storia della comicità a stelle e strisce.
Le imitazioni del Saturday Night Live ad opera di Hammond sono eccellenti per le somiglianze estetiche e vocali, per la qualità delle battute e per la sua straordinaria capacità nello stravolgere determinati tic degli originali, aggiungendo spesso elementi nuovi (una tecnica che mi ha ricordato il nostro Corrado Guzzanti).
Negli anni la sua bravura non è passata inosservata né agli autori del programma, che lo hanno mantenuto nel cast più a lungo di qualsiasi altro comico (14 anni come membro del cast, più uno come announcer), né all’allora presidente Bill Clinton, il politico che Hammond impersonò di più in trasmissione, che nel 1997 lo invitò a tenere un discorso alla Cena dei corrispondenti alla Casa Bianca.
Presentato dal Clinton originale come il prodotto di un programma super segreto di clonazione, Hammond-Clinton si cimentò in una serie di battute sull’attualità e sul Presidente stesso, spiegando inoltre alla platea i vantaggi dell’essere il clone del presidente degli Stati Uniti.
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1 – Chris Farley incontra Newt Gingrich
Chiunque abbia mai visto qualche sketch di Chris Farley (purtroppo scomparso nel ’97) sa che la sua specialità non erano le imitazioni, quanto piuttosto un mix di slapstick comedy e creazione di goffi personaggi over the top come il motivatore Matt Foley.
Durante la sua avventura al Saturday Night Live, però, Farley ebbe l’occasione di imitare più volte Newt Gingrich, politico repubblicano allora presidente della Camera dei rappresentanti.
Il 4 aprile 1995 Farley portò la sua imitazione live a un congresso del partito repubblicano per esibirsi in una performance spassosa e per promuovere il suo film Tommy Boy.
È difficile capire quanti piccoli dettagli di questa esibizione fossero programmati e quanti congressmen – a parte il Newt originale – effettivamente sapevano che Farley avrebbe fatto il suo ingresso, ad ogni modo il risultato finale è degno del primo posto di questa classifica di imitazioni del Saturday Night Live.
Iniziando dai piccoli dettagli, adoro ad esempio l’angolazione della telecamera che favorisce perfettamente il parallelismo fra l’avvicinamento di Newt al podio (visibilmente in attesa del suo clone) e l’ingresso a sorpresa di Farley.
L’ingresso stesso, degno di una rockstar con tutti gli astanti che si alzano in piedi per applaudire Farley urlando “Newt! Newt! Newt!” mentre si dirige al podio, è assolutamente spettacolare.
La divertente esibizione di Farley-Gingrich presentava lo stesso meccanismo portato in scena in trasmissione e consisteva nell’approvare disegni di legge spesso assurdi alla velocità della luce chiedendo solo “tutti a favore?” e battendo subito dopo con forza il martelletto sul podio al grido di “all right!” o “done!”.
Il finto Gingrich riuscì a coinvolgere tutta la platea e quel giorno vennero “approvati” disegni di legge come “spostare la capitale ad Atlanta, Georgia”, “tenere i giornalisti lontano da mia madre” e “migliorare gli ascolti del Saturday Night Live”.
Terminata la prima fase, il finto Gingrich coinvolse l’originale in un giuramento che includeva il promettere, fra le varie cose, di non uccidere Big Bird, di scrivere un libro meno noioso di quello di Al Gore e, naturalmente, di andare a vedere l’ultimo film di Chris Farley.
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