7 cose più brutte di quando torni a scuola
Il 15 Settembre di ogni anno si ricorda la mesta ricorrenza della fine.
Addio libertà, addio estate, addio tempo infinito, addio poltrire sul divano, addio svegliarsi tardi.
Ricomincia la scuola.
Quanti di noi hanno dovuto anche quest’anno affrontare questo trauma?
E quante volte ancora si dovrà ripetere questa strage di poveri e innocenti alunni?
Ecco le 7 cose più brutte di quando torni a scuola.
7 – Risvegliarsi presto
Avete passato tre mesi fantastici di relax e riposo, siete andati in letargo dalle solite noie scolastiche, lavorative, ecc.
Ma adesso quel tempo è finito… Non potrete più svegliarvi alle 14.00 del pomeriggio, fare quelle lunghe chiacchierate con il vostro cuscino, nè stare abbracciati con lui tutto il giorno. Dovete dirgli addio, dovete svegliarvi presto.
DRIIIIIIN! (sveglia delle 7:00)
6 – Vedere di nuovo i prof
Solitamente siete persone pacifiche? Non odiate nessuno?
Per quanto possiate dire che è vero, e non dubito che lo sia, ci sarà sempre una categoria di persone che non rientreranno nel vostro spirito umano e pacifista: i prof.
E ogni anno, il 15 Settembre, dovrete fingere sorrisi di gioia, trattenere insulti di ogni genere e i vostri istinti omicidi verso di loro.
Ma il pericolo di avere davanti degli studenti tristi, nervosi, psicopatici, nemici, non li fermerà.
Loro verranno comunque con il loro sadico sorriso per farvi soffrire un’altro lungo anno.
5 – I discorsi ottimistici dei prof
Bisogna ammetterlo, i professori sono davvero delle persone ottimiste, forse un po’ sognatori, e non demordono mai.
Come potrei spiegrami diversamente il fatto che ogni anno, se pur entrassero in una classe che hanno da quattro anni e che non è mai cambiata di una virgola, che è la peggiore, formata da bocciati di serie C, direbbero e dicono sempre:
“Ragazzi quest’anno le cose devono cambiare”.
E partono i discorsi ottimisti sull’alzare le medie, migliorare, impegnarsi nello studio, non fare chiasso, essere beneducati, non odiarli…
Ah prof, anche io vorrrei Antonio Banderas e una famiglia da mulino bianco.
4 – Recuperare i compiti delle vacanze
Quanti di voi conoscono come me l’ingiustizia dei compiti per le vacanze?
Ah la meravigliosa sensazione che si prova quando all’ultimo giorno di scuola, i professori decidono “democraticamente” di assegnare 20 versioni di greco e latino, 3 libri orribili e le corrispettive relazioni scritte.
Quanti di voi conoscono la prassi del “Fai finta che non esistano“?
Ma la conseguenza la si sa.
Potrete dire ciò che volete, e avrete anche ragione.
Resta il fatto che vi toccherà fare miracoli per recuperare quelle 20 versioni, 3 libri + relazioni scritte che avete deciso di “dimenticare“.
Cercate con tutte le vostre forze quindi un buon compagno che possa “spacciare” versioni e riassunti al pari di Pablo Escobar.
3 – Ricordare il programma
Sapevate che “amnesìa” è sinonimo di “programma scolastico”?
Eh già… è l’unica scusante che riesco a trovare al nostro meccanismo di difesa di rimozione degli argomenti studiati, una delle patologie più diffuse al mondo.
Ah quanti alunni malati.
2 – Riaprire libri e quaderni
Immaginate di essere stati fermi, seduti, spappolati su una sedia comodissima per 3 mesi.
Senza mai muovervi, senza mai preoccuparvi del fatto che le gambe esistono e non sono un’astrazione.
Poi, finalmente, un giorno vi alzate.
Sì va bene la poltrona era comoda, ma non riesco più a camminare.
Stessa cosa vale per la scuola.
Dopo tre mesi di nullafacenza estrema, quanto tempo ci vorrà per riabituarsi a scrivere, leggere, studiare, fare 2+2, ecc.?
Sarà una vera sfida con la propria “poltrona interiore“.
1 – Sabato non week
Dedico questo punto dell’articolo a persone come me, e ormai siamo pochi a dover subire ancora quest’ingiustizia, a cui la scuola, oltre alle energie, la tranquillità e la libertà, ha tolto il Sabato.
E’ da due anni che mi trovo ad affrontare questa difficile situazione, ma… non mi abituerò mai.
Ci sarà sempre quel venerdì in cui gioirò uscendo da scuola, organizzerò un picnic per la mattina seguente, non studierò, passerò la giornata a vedere film, per poi ricordarmi alle 23:54 l’atroce verità:
AmazonRitorno a Scuola WikipediaLa ScuolaOh no! Ma domani devo andare a scuola!