6 gradi di manifestazione

 

Manifestare è un verbo caro a tutti gli studenti. Ma quanti significati può assumere? Anche se spesso una manifestazione studentesca scivola nel ridicolo, in quanto somiglia più a una puerile scusa per saltare la giornata invece che a una presa di coscienza intorno a un determinato tema, può accadere, una volta su mille forse, che essa dispieghi il suo significato nella sua accezione più intima. Quando ciò si verifica, una manifestazione studentesca diventa occasione di crescita, di arricchimento, di ampliamento dei confini della soggettività di tutti. Queste mie considerazioni, che toccano un tema che mi coinvolge in prima persona in quanto studente, derivano in particolare da quanto accaduto lunedì 27 Novembre 2017 agli studenti del liceo “Quinto Orazio Flacco” di Portici (vedi qui).

Una manifestazione. Una manifestazione diversa dalle solite e sterili manifestazioni-protesta degli istituti superiori di fine Novembre, una manifestazione che non ha avuto una connotazione politica, né sociale, né economica e non è stata un pretesto per fare una mera e inutile assenza scolastica. No, non è stato niente di tutto ciò, è stato qualcosa di nuovo, qualcosa che va oltre: è stata una manifestazione di solidarietà, una manifestazione di inaspettata unione, ma soprattutto è stata una manifestazione interiore che ha colto in modo sottile e forse inconsapevole la coscienza di tutti. Io non farò nomi , non scriverò di cosa è accaduto né dei modi e neanche delle motivazioni, perchè questo è ciò che è stato fatto, io scriverò di ciò che si è sentito. Non scriverò del passato, scriverò del futuro.

 

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100 articoli di XCose

Dopo un anno di attività XCose ha raggiunto i suoi primi 100 articoli!
Spaziando dalle recensioni alle classifiche buffe, dall’intrattenimento alle categorie Cinema, Teatro, Libri… siamo orgogliosi di presentarvi un résumé delle nostre prime 100 creazioni.

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13 cose che quasi sicuramente farà Donald Trump

 

Miei cari amici lettori, lo so, siete preoccupati, siete in ansia: ora che Donald Trump è stato eletto presidente degli Stati Uniti, siete assaliti dai dubbi e dalla confusione, temete per l’equilibrio e le sorti di questo nostro pianeta, e vorreste soltanto essere confortati. Non vi capisco. Non vi ho mai visto protestare in piazza né manifestare in alcun modo quando è salito al potere Kim Jong-un. Non vi ho visto fare nulla per contrastare il terrorismo (a parte dire di essere Charlie Hebdo – il ché non significa nulla finché non lo sarete davvero, o avere paura – il ché significa farlo trionfare). E ho detto solo le prime due cose che mi sono venute in mente. Quindi, se ciò non vi ha toccato, perché fingete di preoccuparvi adesso? Donald Trump è solo un bullo che è stato eletto capoclasse, al massimo organizzerà uno sciopero prima delle feste di Natale. Ma voglio venirvi incontro, e vi (rassi)curerò. Non c’è niente di più tranquillizzante, nelle situazioni di incertezza, di avere un’idea di quello che accadrà. Quindi state pure tranquilli: ecco le 13 cose che quasi sicuramente farà Donald Trump.

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