Le 10 migliori saghe fantasy di autori contemporanei.

Negli ultimi 30 anni la letteratura ha visto una ri-fioritura del genere fantasy, dovuta probabilmente anche all’attenzione dei diversi media nei confronti di questo genere. Con la produzione culturale verso il pubblico di massa, il fantasy è uscito dalla nicchia per permeare l’intero universo mediatico; i grandi cult del cinema come Il Signore degli Anelli e Le Cronache di Narnia hanno permesso alla generazione degli anni ’90 di apprezzare ed ampliare questo mondo popolato da creature, appunto, fantastiche.

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1 recensione su Carrie Pilby

Per la maggior parte dei lettori un libro è quasi sempre meglio dell’eventuale film o serie tv che ne viene tratto ma, talvolta, capita che si scopra prima il prodotto filmico e poi il libro, dando vita a un desiderio di confronto al contrario. Carrie Pilby, lungometraggio tratto da Lo strano mondo di Carrie Pilby di Caren Lissner (2003), è uno di questi. La pellicola del 2016 diretta da Susan Johnson si lascia guardare con grande piacere, riuscendo a trasmettere messaggi importanti senza perdere leggerezza e ironia. È la stessa protagonista che, nonostante un carattere non facile e una rigidità talvolta difficile da comprendere, riesce a entrare nel cuore dello spettatore, spingendolo a desiderarne ancora, a scoprire la sua versione originale per una conoscenza più approfondita. Le differenze libro-film sono impossibili da evitare: trattandosi di due media con funzionalità, scopi e strategie emotive diverse non si può pretendere che i due prodotti siano sovrapponibili, senza contare la differenza di visione tra scrittore e regista/produttore. Nel caso di questa geniale diciannovenne però pesano un po’ di più, risulta più difficile ignorare e giustificare lo scarto tra i due. Il tutto rientra sempre in una questione soggettiva, quindi ecco 1 recensione su Carrie Pilby, la mia.

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1 elogio alle stelle tra mito, arte e letteratura

Quella del dieci agosto, giorno in cui si celebra San Lorenzo, è nota per essere la notte delle stelle cadenti: tanti occhi puntati contro il cielo alla spasmodica ricerca di una fulminea cometa da individuare, e a cui affidare un desiderio. In realtà il periodo in cui lo sciame meteorico delle Perseidi è visibile a occhio nudo, previo condizioni meteo-ambientali adeguate, è molto più esteso: va da fine luglio alla terza settimana di agosto circa, con un picco intorno al dodici del mese. Stando a queste informazioni la correlazione con il giorno di San Lorenzo non avrebbe molto senso, ma nonostante tutto l’uomo non si stancherà mai di scrutare il cielo alla ricerca di qualcosa, specie se portatore di fortuna. È anche vero che in ogni tradizione culturale gli eventi assumono significati e collocazioni temporali diverse, ma per quel che riguarda l’Italia cattolica il nesso sta nella cristianizzazione della festa pagana di Acca Larentia, moglie di Priapo e Madre Terra; da potere fecondativo le comete ne guadagnano uno sacro in quanto lacrime del santo martire. Per celebrare questo evento pregno di magia e suggestione, seppur ingenue, ho deciso di proporre le più famose rappresentazioni delle stelle nella cultura, 1 elogio alle stelle tra mito, arte e letteratura.

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4 storie per capire meglio la sindrome di Asperger

4 storie per capire meglio la sindrome di Asperger: di cosa si tratta per l’esattezza?

L’autismo è una sindrome di cui si sente sempre più parlare, di certo non una novità ma una condizione che al giorno d’oggi è più evidente rispetto al passato.

Esiste una causa scatenante? Sì, ma non è ancora certa.

È curabile? No, si può solo contare su terapie farmacologiche e comportamentali per aiutare i soggetti a entrare in contatto col mondo e a comunicare.

È importante chiarire che non si tratta di una singola sindrome ma di uno spettro, un’ampia gamma di sfumature dalle più lievi alle più invalidanti. A questo spettro appartengono anche gli Asperger, i quali presentano una sintomatologia piuttosto diversa, tant’è che a volte non li si riconosce subito come autistici.

Sono infatti molto più loquaci e propensi alla socializzazione, anche se in modo eccentrico, schietto, talvolta brutale, inconscio di certe norme sociali per loro poco significative. Presentano, di base, meno manierismi motori e guadagnano prima una certa indipendenza, ma non sono esenti da stereotipie. Mentre gli autistici possono sviluppare “fissazioni” per oggetti specifici o parti di essi, gli Asperger fanno lo stesso con gli interessi, mostrando una propensione all’approfondimento fino all’inverosimile, fatto che può rivelarsi anche molto positivo perché indica una caparbietà fuori dal comune. Essendo anche loro soggetti a una scala di gravità della sindrome, non si possono stabilire sintomi validi per tutti e, alcuni di loro, ne presentano molti che li avvicinano di più agli autistici classicamente intesi come rigidità, bisogno di schemi d’azione e ragionamento semplici e ripetitivi, categorizzazioni ben definite (dai colori che non possono essere mischiati, nemmeno nei cibi, alla classificazione di tutto ciò che li circonda secondo categorie non fraintendibili), mancanza di senso dell’umorismo, difficoltà nel comprendere frasi il cui significato non sia letterale (proverbi, battute e modi di dire sono un incubo per loro), insofferenza al contatto fisico.

Questi sono solo alcuni degli esempi possibili, ma non mancano eccezioni ed espressioni affettive ed esperienziali del tutto positive e sorprendenti. La parola d’ordine è comprensione.

Fortuna che l’industria culturale non esita a proporre prodotti sul tema, permettendo a tutti di affacciarsi sul mondo di queste persone per qualche ora, senza dover ricorrere a manuali scientifici. Ecco, quindi, 4 storie per capirli meglio, un libro, un film, una serie e una docuserie.

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14 volte in cui Ron Weasley è stato distrutto nei film

Molti considerano Ronald Weasley “l’amico stupido di Potter”, appellativo che gli viene dato principalmente dopo aver visto i film senza aver letto i libri. Perché, effettivamente, hanno purtroppo dato a Rupert Grint la parte di un personaggio che somiglia molto all’ultimo maschio dei Weasley, ma ne prende solo i lati negativi!

Il coraggio e la lealtà che Ron dimostra in ogni possibile occasione vengono messi regolarmente da parte da ogni regista e sceneggiatore che ha preso in mano un libro della Rowling e ne ha fatto… beh, quello scempio che tutti conosciamo. Mi riferisco in particolare al fatto che negli ultimi 5 film hanno eliminato o dato infinitesimale importanza a discorsi in realtà importantissimi, facendo Ronald peggiore di quanto non sia.

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3 motivi per leggere Banana Yoshimoto

Ieri, ventiquattro luglio, la scrittrice giapponese Mahoko Yoshimoto, meglio nota come Banana, ha compiuto gli anni: quale occasione migliore per dedicarle una riflessione? Banana e io ci siamo “conosciute” a cavallo tra il 2009 e il 2010, quando la mia professoressa di italiano del liceo ci assegnò per le vacanze di Natale cinque libricini, tra i quali c’era anche Kitchen. Il primo approccio è stato senza dubbio strano, non sapevo come inquadrare quella scrittrice dal nome bizzarro che parlava di cucine, morti e tè alla pera (dettaglio che mi è rimasto impresso). Fortuna che, dopo qualche anno, questo stesso tè alla pera è tornato a solleticare i miei ricordi spingendomi a una rilettura. Quello è stato il punto di non ritorno, il momento in cui mi sono innamorata del suo stile così diverso dal solito e di cui non ne avevo mai abbastanza. Sono ancora lontana dal concludere la sua backlist perché col tempo sono sopraggiunti altri amori letterari, ma voglio comunque omaggiarla parlandovi delle ragioni per cui trovo sempre piacevole immergermi in una delle sue storie. I miei 3 motivi per leggere Banana Yoshimoto.

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1 Recensione di Kill Your Friends, John Niven, 2008

La critica alla società capitalistica è sempre impressionante in Niven, continua a creare questi personaggi straricchi, stradrogati, che ben sanno di essere crudelmente destinati alla solitudine ma preferiscono così. Foriero di un linguaggio ben oltre i limiti del consentito, ecco a noi Steven, il nostro protagonista, che incarna una sorta di American Psycho all’inglese. Nessun background (elemento che potrebbe affascinare quanto distrarre dalla trama principale), nessun legame, solo colleghi, gente che odia (o sarebbe meglio dire disprezza) e invidia, una serie di menzogne che reggono il castello di carta su cui basa la propria carriera.

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1 Recensione di Echi in tempesta, di Christelle Dabos

Con qualche giorno di ritardo rispetto a quanto avevo preventivato, ho avuto modo di concludere questa saga. Avrei voluto scrivere “finalmente”, ma la verità è che nessuno vorrebbe mai abbandonare il mondo in cui si cala iniziando un libro, in particolare se ben strutturato e affascinante come quello de L’Attraversaspecchi.

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1 chiacchierata con Giulia Zorat, autrice de Il sapore delle parole inaspettate

Il sapore delle parole inaspettate è l’opera prima di Giulia Zorat, un piccolo romanzo che parla d’amore, non solo di quello tra uomo e donna, ma del sentimento universale capace di unire tutto e tutti, e di mantenere vivi i legami umani anche dopo la morte. Un libricino dolceamaro, profondo quanto basta, mai banale. Visto che l’ho già suggerito come lettura per l’estate, facciamo anche 1 chiacchierata con Giulia Zorat, autrice de Il sapore delle parole inaspettate, per conoscerla meglio.

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1 Recensione di L’inconfondibile tristezza della torta al limone, di Aimee Bender

Questo libro è stato un’altalena continua, una montagna russa emotiva.

Ero partita senza troppe speranze, volendo conoscere quest’autrice di cui non avevo mai sentito parlare ma che riscuoteva abbastanza successo.

Le prime pagine mi hanno sconvolta, appassionandomi tanto da farmi divorare il libro in poche ore, tenendomi sulle spine con i continui flashback e riferimenti a diversi momenti della vita di Rose, la protagonista, da farmi attendere con ansia sempre crescente la parte successiva.

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