1 libro migliore e 1 libro peggiore letti nel 2020
Ci siamo: il 2020, l’anno che ci ha regalato il Covid-19, sta finalmente giungendo al termine. Voglio tirare le somme a modo mio con questo breve articolo-recensione di 1 libro migliore e 1 libro peggiore letti nel 2020.
Quest’anno ho letto un totale di 16 libri (più uno appena iniziato, che non aggiungo al conteggio) e un paio di fumetti di Giorgio Forattini: un calo drastico rispetto agli ultimi 3-4 anni, in cui arrivavo a leggere circa 38 libri all’anno più qualche fumetto.
In questi 12 mesi ho letto libri che mi sono piaciuti parecchio e altri che ho gradito di meno. Ecco i vincitori – secondo la mia opinione – di entrambi gli estremi: da una parte il migliore che mi è capitato tra le mani quest’anno, dall’altra il peggiore. Iniziamo:
Il peggiore:
Massimo Lopez – Impariamo la Storia
A malincuore nella posizione di peggior libro che ho letto quest’anno si piazza uno di Massimo Lopez, comico che stimo abbastanza e che mi è capitato anche di vedere dal vivo a teatro.
Ho trovato questo suo libro del 1997 su una bancarella credo a inizio anno e l’ho pagato una cifra tremendamente esigua. Quando l’ho acquistato ricordo che il mio pensiero esatto fu: “sono un fan di Epic Rap Battles of History, apprezzerò un po’ di umorismo sulla storia”.
Nonostante le mie aspettative fossero comunque basse, Impariamo la Storia si è rivelato oltremodo deludente. Non c’è una vera e propria rivisitazione comica o satirica degli eventi storici narrati, ma piuttosto il buon 99% della comicità di questo libro è composto da giochi di parole da scuola elementare.
Forse un po’ me la sono cercata. Bocciatissimo.
Il migliore:
Richard Pryor – Che cazzo ci faccio io qui?
Che cazzo ci faccio io qui? è l’autobiografia (sboccata) bella corposa del comico americano Richard Pryor, pubblicata in italiano solo nel 2019. La versione originale americana, infatti, si intitola Pryor convictions e risale al 1995.
Acquistato a maggio a prezzo pieno presso una Feltrinelli della mia città, questo libro non solo non ha deluso le aspettative, ma si è meritato il mio personale premio di miglior libro che ho letto nel 2020.
Pryor racconta gli alti e i bassi della sua vita con uno stile davvero coinvolgente e non privo di quella malinconia che caratterizzava la sua comicità.
Non voglio fare troppi spoiler, mi limito a dire che questo libro ci accompagna per tutta la vita di Pryor, dall’infanzia fino alla sclerosi multipla, riuscendo a intrattenere anche nelle descrizioni dei momenti più tristi e tremendi, e chi conosce un po’ il comico sa che ne ha vissute di ogni. Consigliatissimo.