6 differenze tra il libro e il film di “Frankenstein” di Mary Shelley
Quante volte dopo aver letto un libro, che magari ci ha ipnoticamente appasionati, siamo andati a cercare su wikipedia o in un negozio se esistesse un film a riguardo?
E se l’abbiamo trovato, come quasi sicuramente è accaduto, quante speranze abbiamo riposto in quel film?
Il poter vedere realmente, e non solo con l’immaginazione, la trama prendere colore, il poter dare una voce ai nostri personaggi..
Quante volte questi film sono stati però assai deludenti?
Spesso le riproduzioni cinematografiche lasciano un po’ a desiderare relativamente alla ripresa della trama e dei concetti della storia originale.
Ma se non si è fedeli a questi, che senso ha fare un film?
Cos’è infatti l’idea in un libro? L’anima, il filo conduttore, l’essenza, la peculiarità, ciò di cui il lettore si innamora.
Togliendo quella, hai rubato al lettore il suo amante preferito: l’unicità.
Concentrandoci sui film fedeli, ho trovato il film “Frankenstein di Mary Shelley“, anche se talvolta impreciso nella ricostruzione degli avvenimenti della storia, autentico nella ripresentazione conclusiva della trama e dei suoi messaggi.
Le differenze tra film e libro sono infatti varie, e attraverso queste si è creata una personalizzazione della versione cinematografica, che può essere o meno condivisa.
Vi elenchiamo nei punti a seguire quelle più importanti, raggruppandole in 6 punti in base al personaggio a cui si rifersicono:
1 – Il Capitano
Chi è il capitano?
Interpretato da Aidan Quinn, questi è uno dei personaggi fodamentali della narrazione.
Il libro appare infatti interamente una trascrizione dei racconti, inviati alla sorella dello stesso capitano attraverso delle lettere, fatta da questo, dopo l’incontro con il dottor Victor Frankenstein.
Vi sono alcune differenze legate alla figura del Capitano Walton:
All’interno del film conserva il suo ruolo di confidente, a cui Victor Frankenstein racconta le sue sciagurate vicende, seppur non attraverso la stesura su carta; all’interno del film infatti le vicende sono narrate a voce e appaiono come un flashback di Victor.
Nel libro inoltre il capitano è l’ultimo personaggio, assieme alla sua ciurma, in cui ci si imbatte, mentre nella versione cinematografica il film si apre proprio con tale incontro.
2 – Elizabeth
Helena Bonham Carter, nei panni di Elizabeth è la cugina, sorella, moglie di Victor.
La prima differenza che ho notato tra film e libro è legata proprio al primo legame di parentela annunciato sopra; alla sua entrata in scena viene infatti presentata come un’orfana di famiglia ignota, cambiando il legame di sangue che la imparenta con il protagonista, particolare questo che rendeva maggiormente l’idea di unione dei due.
Altra diversità riguarda il loro legame coniugale, che nel film è consacrato da un amore che appare come nato volontariamente e magicamente, estremamente passionale e inizialmente segreto; ma non è questa la vera natura di tale amore; all’interno del libro infatti tale matrimonio è programmato sin dall’infanzia dei bambini, ed è un unione voluta dai genitori, sebbene i due coniugi acconsentano.
Benchè anche nel libro la figura di Elizabeth sia importante nella vita di Frankenstein, la sua centralità è accresciuta nel film, tanto da renderla uno dei personaggi principali.
Moltissime sono infatti le scene in cui ella è presente; addirittura si è aggiunto un’intero episodio all’interno della vicenda, inesistente nel libro: lo vediamo quando Victor sta procedendo alla sua creazione e si ammala per la troppa fatica; in quel frangente della storia Elizabeth viene menzionata solo di rado, attraverso la “lettura” delle epistole che manda a Victor nella speranza di avere sue notizie, almeno nel libro; nel film, al contrario, la sorella incestosa arriva addirittura a raggiungere inaspettatamente Victor all’università di Ingolstad, dove questo la caccia, rimandando la promessa di matrimonio fatta prima di partire.
Preciso inoltre che la promessa fatta è, tra parentesi, molto anticipata rispetto al libro.
Ultima importante differenza è legata alla morte di Elizzabeth.
Sì, scusate se magari ve l’ho spoilerato o se vi tolgo le speranze della sua resurrezione, ma nel libro, una volta uccisa dal Mostro, muore e basta.
Nel film invece viene rianimata da Victor e addirittura, possiamo dire, sedotta e molestata dal Mostro.
Il risultato finale però tutto sommato ci riporta in qualche modo al percorso tracciato da Shelley, ovvero lei (ri)muore, suicidandosi.
Che spreco…
Tralasciando la fantasia che il regista ha avuto nell’aggiungere questo spezzone del film, non critico eccessivamente il risultato, che trasmette un messaggio in più rispetto al libro: l’idea secondo cui si farebbe di tutto, al fine di salvare una persona amata.
3 – La famiglia
Non tutte le famiglie sono come quella del mulino bianco, e anche se quella di Victor può sembrarlo, nasconde delle imprecisioni!
Nel passaggio dal libro al film infatti c’è stato l’ “omicidio” e l’ “occultazione” della figura di uno dei fratelli di Frankenstein, ovvero: Non esiste!
Mentre infatti nella versione biblica Victor ha due fratelli (William e Ernest) nel film sarà presentato solo il più piccolo.
Altra imprecisione la si riscontra nella morte dei genitori.
La madre (Cherie Lunghi), ed è attestato su carta, muore per la scarlattina, mischiatagli da Elizabeth, mentre nel film la sua morte è attribuita al parto dell’ unico (ma non dovrebbe esser tale) fratello di Frankenstein.
Per quanto riguarda invece il padre (Ian Holm), a cui è stato cambiato il mestiere da sindaco di Ginevra a medico, viene toccato dalla fredda mano mietitrice prima del suo tempo.
Se infatti sarebbe dovuto morire di crepacuore in seguito alla morte di Elizabeth, tale crepa si aprirà prima che la stessa deceda.
E visto che siamo proprio pignoli, abbiamo notato dei piccoli (non quindi importantissimi) cambiamenti collegati alla figura della servetta di famiglia, Jiustine (Trevyn McDowell).
Ella rimane un personaggio secondario in entrambe le versioni, anche se maggiormente descritta nel libro.
Le modifiche apportate dal regista sono solo un paio: la prima riguarda un’amore palese (inesistente nella versione originale) che la serva prova per Victor; la seconda riguarda la sua morte: sia nel romanzo che nel film ella viene condannata, nonostante la sua innocenza, ma con brutalità diverse.
Se nel libro ella è giustiziata in eguito ad un processo giuridico, dopo cui vi è anche un meraviglioso colloquio con i suoi signori, nel film veine orribilmente rapita dalla folla inferocita che la impicca illegalmente e in maniera cruenta.
4 – Clerval
Quasi totalmente, sicuramente in gran parte, è alterato il ruolo di tale personaggio sulla pellicola.
Enry Clerval (Tom Hulce) dovrebbe infatti essere un amico di infanzia di Frankenstein, da sempre membro dei suoi affetti, quasi un fratello, che lo accompagnerà fino alla fine nella sua malattia e nella sua angosciosa esistenza; nel film è tramutato differentemente in un collega universitario conosciuto a Ingolstad, in età dunque matura.
Oltre la diversa modalità di incontro dei due, viene completamente eliminato un avvenimento fondamentale ai fini della storia: la morte di Clerval.
Questo è infatti la terza vittima del Mostro, e tale morte non è assolutamente un evento irrilevante. Proprio a causa della morte di Clerval, Frankenstein, oltre a sentirsi sempre più il Giacomo Leopardi della situazione e desiderare la stessa sorte dell’amico, viene incarcerato, poichè sospettato per l’omicidio.
Forse volevano evitare ai cinespettatori lacrime e sofferenze, o evitare di dover aggiungere la morte per depressione di Victor all’interno del film.. resta il fatto che Clerval nel film sarà uno dei pochi superstiti.
5 – Il professor Waldman
Altro personaggio particolarmente valorizzato dal film è il professore universitario di Victor.
Nel libro Waldman (John Cleese) viene di fatto nominato, ma solo per elogiare il suo intelletto e la sua bontà culturale; nel film invece questo addirittura sarà colui che permetterà a Frankesntein di plasmare la sua creatura; già il professore infatti aveva effettuato degli studi relativi alla “creazione della vita” appuntati su un diario, e saranno proprio i suoi appunti a consentire a Victor di compiere il suo lavoro.
Inoltre, se Clerval viene benevolmente risparmiato, il professore sarà invece sacrificato dal regista per rendere ancora più folle e disperato Victor, che addirittura inserirà il cervello del professore defunto nella testa del Mostro.
6 – Frankesntein
Ultime differenze che vi riportiamo sono legate alla fiura di Frankesntein e alla conclusione del film.
Per il primo punto ho da ridire solo sulla resa del personaggio, che appare meno tormentato e angosciato rispetto al libro.
Per quanto riguarda il secondo punto, in entrambe le versioni della storia il dottor Victor Frankesntein muore, ma, a mio avviso, la sua morte viene molto sminuita in quella cinematografica.
Mentre infatti nel libro egli muore “amato” e apprezzato dalla ciurma e dal capitano Walton, in seguito ad un lungo periodo di malattia passato sulla nave, dopo sofferenze e sensi di colpa, nel film egli muore improvvisamente, senza un motivo realmente esistente; si ha infatti la sensazione che egli sia morto di stanchezza e si sia addormentato.
Altra modifica è stata apportata all’incontro tra il capitano e il Mostro.
Questa è stata una di quelle alterazioni della storia che ho particolarmente apprezzato.
Come nel libro, il Mostro si avvicina al corpo del “padre“, come definisce Frankenstein nelle battute del film, e piange disperato la sua morte.
Particolarmente commovente è però una battuta aggiunta dal regista, in cui vi è una breve interlocuzione tra il Mostro e il capitano:
-Chi siete voi? (capitano Walton)
-Non mi aveva mai dato un nome (Mostro)
Lacrimuccia..
Ciò che è annunciato nel film attraverso questa battuta è un argomento completamente assente nel libro, a cui può arrivare solo una riflessione del lettore.
Ultima piccola differenza si riscontra nella morte del Mostro, che invece di scappare sulle montagne e bruciarsi solitariamente, dà fuoco sia al suo corpo che a quello di Frankesntein.
Con un Robert De Niro, nei panni del Mostro, ed un Kenneth Branagh, nel ruolo di regista e protagonista, attraverso il personaggio di Victor Frankenstein, nonostante le varie modifiche apportate alla trama, il film è un capolavoro cinematografico, meritevole di lode e fedele nel trasmettere in maniera inalterata le tematiche trattate dal libro:
la follia scientifica che accomuna il capitano e il dottor Frankenstein; il dolore per la morte dei propri cari; la spensieratezza e la voglia di vivere di Clerval; la malvagità vendicativa del Mostro, la sua contraria indole buona e nobile, distrutta dalla cattiveria umana, e la sua solitudine.
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