1 album di Emanuele Aversano: Nightmare Delight

In una notte apparentemente tranquilla, 13 incubi evadono dall’inconscio di un ragazzo e si riversano nel mondo.
Nightmare Delight è il mio nuovo album di musica mashup, disponibile anche su YouTube. Buon ascolto! (In fondo la lista di tutte le tracce campionate).

– Emanuele

 

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1 album di Emanuele Aversano: Pezzi

Pezzi è una raccolta di 10 brani mashup che ho realizzato tra il 2018 e il 2020. La traccia numero 6 era rimasta inedita fino ad oggi, mentre le altre 9 erano già state pubblicate in due album: Snooping As usual (2019) e Cool Fan (2020).
In fondo la lista di tutti i brani campionati.
Buon ascolto!

– Emanuele.

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3 migliori scene di Si accettano miracoli di Alessandro Siani

Di recente mi è capitato di riguardare Si accettano miracoli, film di Alessandro Siani del 2015. La prima volta che lo vidi credo fosse un annetto dopo la sua data d’uscita al cinema e… non ricordavo assolutamente nulla di questo film. Nulla. Dargli una nuova chance a distanza di tanti anni è stata però un’ottima idea, perché Si accettano miracoli è balzato subito in alto nella lista dei miei film preferiti con Alessandro Siani.

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1 libro migliore e 1 libro peggiore letti nel 2021

Quest’anno, come l’anno scorso, ripropongo la mia rubrica 1 libro migliore e 1 libro peggiore letti nel…, in cui appunto illustrerò qual è stato il libro che mi ha colpito di più e quello che ho gradito meno in questo 2021 giunto ormai al termine.

Come l’anno scorso, non si tratta necessariamente di libri usciti quest’anno, ma di qualsiasi libro che m’è capitato fra le mani negli ultimi 12 mesi.

Quest’anno ho letto un totale di 13 libri, più uno non ancora concluso. Vediamo a chi andranno i trofei di 1 libro migliore e 1 libro peggiore letti nel 2021:

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2 presidenti imitati da Phil Hartman al Saturday Night Live

Alzi la mano chi non conosce il Saturday Night Live.
Il popolarissimo colosso satirico, in onda negli Stati Uniti dal lontano 1975, nei suoi tantissimi anni d’attività ha saputo sfornare una grande quantità di talenti. Tra questi, chi è appassionato della trasmissione ricorderà sicuramente Phil Hartman, che ha fatto parte del cast di comici dalla seconda metà degli anni 80 alla prima metà dei 90.
Phil Hartman era un ottimo attore, imitatore e doppiatore, infatti in molti lo ricordano oggi soprattutto come il doppiatore del personaggio di Troy McClure nei Simpson.

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1 lato positivo ma non troppo

Mascherine, coprifuoco, distanziamento, lockdown, zone rosse: il mondo che pensavamo di conoscere ci sta mettendo a dura prova da un bel po’ di mesi e continua a farlo, ecco perché credo sia fondamentale riuscire, o almeno provare, a mantenere una certa positività lucida e razionale, che non si nutra solo di belle speranze ma di riflessioni (ri-flessioni, flessibili, flessibilità). Lungi da me approfondire questo discorso, è troppo complesso e personale per essere affrontato qui ma vorrei condividere con voi il ricordo di un film dal titolo emblematico che mi ha da sempre colpito per il suo modo molto spontaneo di far passare concetti importanti.

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2020 Elezioni USA. Florida, Ohio e Pennsylvania faranno la differenza

In rosso gli Stati che potrebbero votare per Donald Trump, in blu quelli che potrebbero votare per Joe Biden.

Il prossimo 3 novembre 2020 si terranno negli Stati Uniti le elezioni del Presidente, un evento che calàmita e polarizza ogni quattro anni l’attenzione dell’opinione pubblica statunitense e mondiale.
Il sistema di elezione del Presidente Usa è unico nel suo genere. In base ad esso, ad ogni Stato della Repubblica federale è attribuito un numero di grandi elettori, rivisto periodicamente, stabilito su base demografica. Il meccanismo dei grandi elettori è radicato nella storia della Nazione. Un tempo, esso rispondeva innanzitutto all’esigenza che nell’elezione del Presidente si tenesse conto in egual misura degli stati demograficamente ed economicamente avanzati e di quelli ad economia prevalentemente agricola e tessile ossia le periferie rurali. Inoltre, il giorno delle elezioni non doveva ricadere di domenica, come avviene ad esempio in molti Paesi occidentali, poiché quel giorno è dedicato alle celebrazioni religiose. Non bisogna mai dimenticare, infatti. le radici cristiane di fondazione degli Stati Uniti dei Padri pellegrini e del mito della Città sulla collina (The City upon a hill) ossia una Nazione fondata su valori etici cristiani che dovesse fungere da esempio per tutte le altre. Tant’è vero che anche sul dollaro statunitense campeggia la scritta <In God we trust> (in Dio noi confidiamo). D’altronde, il mese di novembre è il mese di riposo del mondo agricolo e, pertanto, il periodo nel quale era possibile organizzarsi per recarsi a votare il Presidente. Un tempo i grandi elettori erano fisicamente identificabili, oggi si tratta un mero meccanismo di computo numerico. Tale sistema elettorale ha costituito una delle costanti che ha fatto la fortuna di questo Paese. Tra i pregi del maggioritario Usa vi è sicuramente quello di rendere stabile il sistema politico fondato sul bipartitismo. In vari momenti storici, infatti, alcuni outsider hanno cercato di scardinare, senza mai riuscirci, questo sistema bipartitico, al massimo riuscendo a penalizzare uno dei due candidati alla Casa bianca: si ricordano il caso Roosevelt del 1912 che favorì la vittoria di Woodrow Wilson, l’elezione di Nixon nel 1968 (candidatura dell’indipendente Wallace), e la candidatura di Perrot nel 1992 che favorì la vittoria di Bill Clinton. Il sistema bipartitico è prodromico alla stabilità. Senza di esso gli Stati Uniti non sarebbero stati la Grande Potenza che conosciamo. Tra i difetti che si attribuiscono a questo sistema vi è la possibile incongruenza tra il risultato del voto popolare e quello del collegio dei grandi elettori: tra i casi più famosi menzioniamo l’elezione di John Quincy Adams (1824), della prima amministrazione Bush (elezioni del 2000) e della prima amministrazione Trump (elezioni del 2016). Ciò accade perché se un candidato è particolarmente votato negli Stati in cui è già in vantaggio, tale vantaggio aggiuntivo non dà diritto a grandi elettori in più: il Partito democratico può vincere negli States della East Coast con un margine di 10 milioni o 20 milioni di voti, ma il numero dei grandi elettori per ogni Stato non cambia; lo stesso dicasi per i Repubblicani che possono attestarsi più o meno fortemente negli Stati centrali (che costituiscono la cosiddetta Red Belt, la “cintura rossa”) senza veder cambiare il risultato nel Collegio elettorale. In ogni singolo Stato, eccetto Nebraska e Maine che adottano il maggioritario per distretto, il Partito che si impone conquista tutti i grandi elettori di quello Stato (the winner takes all): se in Texas il Partito Repubblicano vince per anche per 1 solo voto in più, esso conquista tutti i 38 grandi elettori attribuiti a quello Stato. Ad esempio il repubblicano Ronald Reagan nel 1980 “stracciò” letteralmente il Presidente democratico uscente Jimmy Carter conquistando ben 489 grandi elettori e replicando ancor di più il risultato nel 1984 raggiungendo il numero ineguagliato di 525 grandi elettori su 538.

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5 motivi + 1 per non perdere The Umbrella Academy

Tratta dall’omonima collana di fumetti ideata da Gerard Way (cantante dei My Chemical Romance), la storia di The Umbrella Academy inizia con 43 bambini nati contemporaneamente da donne che all’inizio di quello stesso giorno non erano nemmeno gravide. 7 tra questi bambini vengono adottati da un eccentrico miliardario che li crescerà sperando (a ragione) che sviluppino dei superpoteri; i ragazzi cresceranno con numeri per nome e un androide per madre, allenando le proprie capacità per combattere il crimine. 30 anni dopo incontriamo 5 adulti con problemi sociali, psicologici o di dipendenze, un defunto ed un disperso nelle pieghe del tempo…
Ho appena concluso il bingewatching di entrambe le stagioni e devo dire che sto già pensando di rivederlo!

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7 cose scontate (ma anche no) che a un napoletano mancano quando vive all’estero

Ormai vivo in Portogallo da quasi 2 anni e inizio a rendermi conto di cose che non credevo mi sarebbero mancate tanto. Confrontandomi con amici napoletani che al momento vivono in Giappone e altri lavoratori conosciuti qui, ho scoperto che ci sono molti elementi scontati ai quali non avevo pensato prima di partire.

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24 artigiani dell’instagram da conoscere assolutamente: Xmas edition

A luglio ho deciso di dedicare una coppia di articoli ai miei artigiani del cuore, a quelli che giorno dopo giorno tentano di farsi strada sul social più in voga del momento, instagram. Una vantaggiosa vetrina all’apparenza che, però, nasconde le sue insidie, ecco perché ho deciso di offrire un nuovo contributo al mondo dell’artigianato in vista del Natale. “Cosa? Siamo solo a ottobre!” potresti dirmi, eppure per questi lavoratori dicembre non è mai troppo lontano, infatti tendono ad anticiparsi di parecchi mesi per poter soddisfare tutti i loro ordini. Grazie al magico potere della condivisione online, da luglio a oggi ho scoperto altri nomi di cui, in vista della festa più magica dell’anno, vorrei parlarti, senza dimenticare alcuni già presentati che, per l’occasione, studiano delle creazioni apposite. Iniziamo subito con i 24 artigiani dell’instagram da conoscere assolutamente: Xmas edition, magari ti do qualche idea!

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