8 Cose che solo chi ha paura del buio può capire
“Sono stesa nel letto. E’ quasi mezzanotte, l’ora dell’incondizionato Nulla, che nasce ogni giorno.
Ho visto un’ombra muoversi, deve essere solo il riflesso della porta.
Ho sentito uno scricchiolio, deve essere solo il letto rotto.
Ho sonno e dormo, perché il Nulla nulla può farmi; dovrei aver più paura del tutto, perché a questo mondo bisognerebbe avere più paura di ciò che si sa che di ciò che non è tale.”
“Sono stesa nel letto, ma non sono sola. E’quasi mezzanotte, l’ora dell’incondizionato Nulla, che vedo ogni giorno, che ogni giorno alimento, ma, contrariamente al fuoco, io alimento una fiamma che emana solo oscurità.
Ho visto un’ombra muoversi, chi c’è là fuori che sta per entrare?
Ho sentito uno scricchiolio, chi c’è sotto il mio letto?
Non ho più sonno e aguzzo lo sguardo, perché quel Nulla che mi circonda è tutto ciò che vedo, perché nel mio mondo il Nulla esiste, perchè è una parte del tutto.”
In quale delle due reazioni vi rispecchiate?
Vi siete mai trovati in quello stato di pericolo, smarrimento , impotenza quando siete coricati nel letto?
Quella sensazione di immotivata e inquietante compagnia?
Sapete di essere al sicuro, a casa, soli, ma non ci credete completamente.
Il vostro mondo da un momento all’altro vi appare diverso, macabro, sconosciuto: vi sentite persi.
Perchè abbiamo paura del buio?
Non sono certamente una psicologa e non sono qui per dare una motivazione valida alle vostre paure, ma vi parlerò per esperienza personale: ho il terrore del buio e provo ogni notte lo stato d’animo esplicato sopra.
Le motivazioni legate alla paura del buio possono essere varie quanto vari sono gli individui presenti sulla Terra e nessuna è certa.
E’oggettivamente certo solo che quando la luce si spegne ai nostri occhi la camera cambia.
Ecco le 8 cose che solo chi è nictofobico (νυκτοφοβια = paura del buio) può capire.
1 – La luce è amica
Le bollette, il mutuo, i vestiti, le scarpe nuove… I nostri genitori non ce la fanno più a spendere tanto, e sicuramente la paura del buio non aiuta.
La notte obbligo (letteralmente) i miei genitori a lasciare due luci accese; Senza mi sento persa e non riesco più ad addormentarmi.
Spesso infatti non si ha paura in sè del buio, quanto di ciò che si potrebbe nascondere in quel mondo di tenebre.
Accendendo la luce, includendo l’ovvietà che facendo ciò eliminiamo il buio stesso, possiamo vedere più nitidamente la realtà e tenere sotto controllo sia questa che la nostra fantasia.
Ci sentiamo meno impotenti nei confronti dell’Eventualità.
Sempre infatti si collega il buio all’Ignoto, al Profondo, al Mistero collegando i significati stessi di “buio” e “Paura“.
2 – Ciò che vedo non può farmi male
Qual’è la prima cosa che si dice ad una persona in una situazione di probabile pericolo?
“Tieni gli occhi bene aperti“.
Bingo!
E’impossibile riuscire a chiudere gli occhi tranquillamente quando si ha paura del buio.
Questo perchè quando chiudiamo gli occhi la nostra immaginazione tende ad avere maggiore visibilità e ad alimentare la nostra tensione.
Entreremo così gradualmente in soggezione (4° punto dell’ articolo) e staremo realmente in agguato.
Entriamo dunque in un circolo vizioso, da cui potremmo uscire solo riaprendo gli occhi e riassumendo il controllo della situazione.
3 – Il buio attacca da destra o sinistra?
Stretta conseguenza del dover osservare l’ambiente che ci circonda, è l’indecisione del dove guardare.
Da dove attaccherà il nostro Nulla?
Partendo dall’assioma che gli occhi sono due e che non possono girare di 360°, calcolando la radice quadrata della nostra camera, sommando il raggio vettore che va dal soffitto alla mattonella numero 349 della casa, dividendo il tutto tra i quattro angoli della stanza (dicesi Teorema del perdotempo), arriverete alla conclusione che il letto ha due lati.
Oh no! E adesso?
Dovrò girarmi verso destra o sinistra!?
4 – Soggezione
Sono sempre nel mio stesso amato letto.
Sono stata già un’ora sveglia in ricognizione per controllare che ogni singolo angolo della camera fosse vuoto.
Ora sono stanca, ho preso sonno, ho chiuso gli occhi, sto per addormentarmi eh…
Cos’è ?!
Gli occhi si riaprono, le orecchie si riaguzzano, il cuore ri-corre al suo cavallo da battaglia e addio occasione di riposo.
Siamo in quella fase della notte in cui la tensione è così alta, che il minimo rumore, il più piccolo spostamento dell’aria ci manda nel panico e ci ridesta.
Una mano è ferma sulla parete, mi sembra che si muova.
C’è un demone con le spalle al muro…è nero e non riesco a vederne bene la faccia.
Sento dei colpi che provengono dal piano di sopra.
Non sono drogata, e non ho bevuto.
La mano sul muro? L’ombra di vari oggetti sovrapposti, causata dalla stessa amica luce del 1°punto.
Il demone? Degli abiti neri di diversa lunghezza appesi all’attaccapanni.
Colpi che piovono dal soffitto? Probabilmente la coppia nella casa del terzo piano.
Il mio probelma (oltre la stupidità)? La soggezione.
Non c’è niente di peggio che usare la propria paura contro se stessi, come se la fervida immaginazione che ci sta tenendo svegli non fosse un’arma già di suo abbastanza autolesionista e potente.
La soggezione ci induce a vedere e sentire in modo più reale di quanto siano le nostre paure.
Così un’ombra assume la forma peggiore che le attribuiamo; gli abiti svolgono il ruolo di indumenti del nostro peggiore incubo; ogni suono per qunto impercettibile ci farà sobbalzare, svolgendo la funzione di colonna sonora del nostro incubo ad occhi aperti, e più silenzioso sarà più ci indurrà a stare sull’attenti, cercare o addirittura creare altri rumori per la troppa vigilanza; ricordi di possibili film o anche semplici immagini che ci hanno colpito, si innestano nel nostro repertorio immaginario.
Ogni oggetto ci insospettirà.
E’ mezzanotte.
E’ l’ora del Nulla, che sta diventando il nostro tutto, per la stessa volontà che ci spinge a non dormire.
Stiamo creando il nostro incubo.
5 – Tutto mi guarda
La verità sapete qual è?
Che per quanto impossibile sarebbe meglio chiudere gli occhi!
Ve lo dico sinceramente: potrete accendere tutte le luci che volete e diventare strabici a furia di guardare a destra e sinistra, ma alla fine ovunque guarderete troverete qualcosa che vi spaventa; il vostro peggiore nemico diventeranno i vostri amati giochi, soprammobili, quadri…
Li troverete sempre: gli occhi.
Tutto ciò che avrà anche solo la forma di un’occhio diventerà il vostro predatore guardingo.
Sarete obbligati a guardarli o evitarli con il tormentato pensiero che loro vi osservano…e aspettano il momento opportuno per attaccarvi.
Se avete questo problema vi consiglio di non mettere ad una distanza inferiore ai 5 metri dal vostro letto oggetti “occhioluti” e di non di guardare qualunque tipo di film horror che abbia a che fare con giochi e giocattoli (La bambola assassina, Poltergeist, Annabelle, Toy Story,…) o film di tensione in generale, se ad un’ora tarda (Non avere paura del buio, The conjuring, The New Doughter, Shinig, The ring, L’esorcista, The Babadook,…).
6 – Il mio peluche mi difenderà
Chi di noi non ha mai avuto un morbido peluche come compagno di avventure?
Un cagnolino, un orsetto, un topolino o anche una bambola di pezza…
Con lui abbiamo condiviso la maggior parte della nostra infanzia; lo abbiamo portato con noi a passeggio; abbiamo impersonato con lui personaggi di storie; lo abbiamo tenuto a tavola mentre mangiavamo e lo abbiamo sporcato, facendogli quindi poi un bagnetto con ammorbidente e inevitabilmente dormendo al suo fianco.
Ma quando si ha paura del buio il povero peluche diventerà per meglio dire una parte del proprio fianco.
“La temperatura e la pressione a cui verra sottoposta la sua pelliccia lo fonderà con il proprio corpo“ (Primo principio della dinamica dei Peluche).
Quando si ha infatti paura del buio si tende a trovare un “amico fidato” che ci possa tener compagnia, dare coraggio e difendere.
“Si trasformerà così nel nostro piccolo supereroe che ci proteggerà da qualunque presenza occulta vorrà attaccarci, indossando la sua magica mantella di cioccolatini, data l’intolleranza al cacao cui sono affetti gli esseri composti di ectoplasma, e sparando arcobaleni attraverso il foro che si preferisce” (Secondo principio della dinamica dei Peluche).
Tutti hanno bisogno di sentirsi protetti, per cui vi dico: Non vergognatevi mai di portare con voi il vostro super-amico peluche e di ammettere che sì! Dormite con lui anche se avete trent’anni e più!
7 – Coperte come aura protettiva
Per quanto abbiamo stretto a noi il nostro peluche e sia diventato parte del nostro fianco, non riusciamo a dormire. Diciamocelo, è poco credibile che i mostri siano allergici ai cioccolatini.
Abbiamo bisogno di un’altra arma di difesa, che ci faccia sentire più protetti.
Entrano in gioco le coperte.
Devo dirvi che le coperte sono assai sopravvalutate da chi ha paura del buio.
Immaginate: Se arrivasse un vampiro saremmo protetti dal misero strato di stoffa che ci copre il collo?
Ovviamente il vampiro avrà le mani e nessuna menomazione che gli impedirà di scoprirci.
Noi nictofobici crediamo però nella potenza delle nostre coperte: ci avvolgiamo fino al naso, alla fronte e oltre dentro queste come un bozzolo e non c’è nulla che può impedirci di avvolgerci nel nostro manto protettivo, nemmeno l’estate.
Nessuno come noi può capire la sensazione di soffocamento e caldo che proviamo ogni notte estiva; se la paura del buio è davvero molta infatti, il nictofobico sopporterà il caldo e non riuscirà a dormire scoperto.
“L’altezza del livello di copertura della membrana extra-corporea sarà direttamente proporzionale al livello di noctofobia dell’individuo. Se il livello di paura sarà troppo elevato, il nictofobico rischierà di sciogliersi tra le coperte per l’elevata temperatura” (Primo principio della dinamica delle Coperte).
8 – La razionalità
Ultima speranza che riponete, è nel vostro fantasioso cervello.
Dato che la paura del buio è il più delle volte irrazionale, l’unica soluzione che ci resta è razionalizzarla.
A questo punto ci sono tre possibili deviazioni dell’asse che collega la fantasia alla realtà, e i risultati potrebbero essere quindi tre:
Primo (Realtà 1 – 0 Paura): Ridicolizzeremo la nostra paura del buio e ci ripetermo più e più volte la realtà dei fatti.
“Non c’è nessuno sotto il mio letto, non siamo in “Monsters & co” e non uscirà nessuno dall’armadio, i vampiri non esistono, i mostri non sono allergici al cioccolato e non ho bisogno che siano allergici a qualcosa, i mostri non esistono, ecc.”
Secondo (Realtà 1 – 1 Paura): Detto anche risultato dell’ “E anche se“, consisterà nel razionalizzare la situazione miscelando una parte della realtà e una parte della nostra paura.
“Non c’è nessuno sotto il mio letto e anche se ci fosse perchè dovrebbe uscire?!; Non siamo in “Monsters & co” e non uscirà nessuno dall’armadio, e anche se qualcuno uscisse ci sarebbe Sallyvan a salvarmi; I vampiri non esistono, e anche se esistessero magari mi verrebbe a trovare Brad Pitt; I mostri non sono allergici al cioccolato e non ho bisogno che siano allergici a qualcosa, ecc.”
Dessert (Realtà 0 – 1 Paura): Assecconderemo le nostre fantasie tenebrose, o lasciando che il nostro egoismo e il nostro animo Machiavellico prendano il sopravvento o semplicemente dando come reale l’eventualità del pericolo, affrontandolo quindi come se fosse una possibile Realtà.
“Ma se in casa siamo quattro di noi, più il cane cinque e la tartaruga un’ unghia, perchè cavolo devono venire ad uccidere prima me?!”;
“Ma se ho sedici anni ed ho vissuto 5840 giorni, uno iù uno meno, 8 409 600 minuti, 504 576 000 secondi, questi fantasmi non mi hanno pensato fino ad ora, perchè dovrebbero venire a rompermi le balle proprio mo?!”;
“Se sulla Terra siamo circa 7 Miliardi di persone, io non ho mai dato fastidio a nessuno se non a mio fratello, non abito nemmeno in America, che è il luogo del paranormale per eccellenza, perchè questo mostro dovrebbe scegliere di far visita proprio a me con tutta la gente che si trova in giro per il mondo?!”