1 recensione di “Le intermittenze della morte” di Josè Saramago

Il romanzo dell’Impossibile e del suo effetto.

Il ciclo naturale e continuo dell’inevitabile fine si interrompe, trascinando la società nel caos.

Josè Saramago analizza attraverso “Le intermittenze della morte” come l’Uomo civico e civile, lo Stato e la comunità si porrebbero dinanzi all’Immortalità.

Una TRAMA intrigante, unica, concisa e esauriente, che possiamo dividere in due filoni narrativi: la Non Vita e la Morte.

  • La Non Vita

Ci permettiamo di usare la perifrasi “Non Vita” per via di una riflessione, che vi esporremo per meglio esplicarvi le motivazioni di tale scelta linguistica.

Cos’è la Vita? La risposta, non prendendo ancora in considerazione il lato filosofico che le appartiene, è “Uno stato di attività, di vario e qualsivoglia tipo, che perdura per un certo tempo e ha la sua fine con il decadimento di quelle stesse attività al sopraggiungere della fatidica ora, che designiamo con il nome di Morte“.

Già appare chiaro quindi che non si può definire vita una vita che non può finire.
Non c’è il vivere senza il morire.

Entrando ora nel merito della parte etica dell’esistenza, mi chiedo nuovamente: Cos’è la Vita?, se non il sapere che siamo qualcuno finchè siamo, che abbiamo un battito di ali di farfalla come scadenza, un tempo in-determinato per dare un senso a tale attimo di esistenza universale?

Anche l’esistere è un pernottamento nel mondo.
Non si E‘ se non si muore; non accettare il calare del sipario significa paradossalmente il non dar senso all’incipit stesso dello spettacolo.

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Data la repentina venuta dell’Infinito, possiamo già escludere la vicenda che verrà affrontata dallo stato naturale “Vita”.

Quali conseguenze comporterà perciò l’Eterno?

La prima parte del romanzo ci permetterà di analizzare dettagliatamente la morte e i suoi “vantaggi“.

Mettiamoci a tal proposito nei panni delle agenzie di pompe funebri, di assicurazioni sulla vita, di ospizi e ospedali, del ministero dell’economia, della Chiesa.
Vi siete messi comodi? Le ciabatte da medico vi calzano giuste? Benissimo.
Adesso vi si apre davanti la scena: Nessuno muore più.

” A chi faremo funerali se nessuno morrà più in nessun modo?”
“Che senso avrà finanziare un’assicurazione sulla vita se non si corre il rischio di morire?”
“Masse di anziani e malati si ammassano nei corridoi degli ospedali e nelle stanze delle case di riposo. Dove mettiamo questa “vecchiamma”?”
“Come ci organizzeremo con le pensioni, i posti di lavoro, le tasse?”
“E la resurrezione, la paura di morire, le preghiere, il paradiso, Dìo?”

La propaganda per la Morte, il patriottismo, l’assalto dei media, i movimenti sociali e politici, la criminalità rapace e parassita, tutto descritto con grandissima verosimiglianza nelle pagine di “Le intermittenze della morte“.

  • La Morte

E la Morte dov’è?
Cosa sta facendo mentre l’umanità sembra finalmente aver vinto la sua acerrima giustiziatrice?
Perchè ha concesso un attimo di vantaggio al suo gregge da macello?

[…] Sono qui per informare che a partire dalla mezzanotte di oggi si tornerà a morire come succedeva, senza proteste notorie […] devo spiegare che l’intenzione che mi ha portato ad interrompere la mia attività, a smettere di ammazzare […] è stata di offrire a quegli esseri umani che tanto mi detestano una piccola dimostrazione di cosa sarebbe per loro vivere per sempre […], tuttavia, c’è un punto su cui mi sento in obbligo di riconoscere il mio errore, il quale punto ha a che vedere con l’ingiusto e crudele procedimento che stavo seguendo, vale a dire togliere la vita alle persone a tradimento […] insomma, d’ora in poi tutti quanti saranno avvertiti e avranno la scadenza di una settimana per mettere in ordine quanto ancora gli resta di vita […]

-morte

Nella seconda parte di “Le intermittenze della morte” avremmo modo di conoscere più da vicino la nostra emblematica assassina. “Vivremo” per un po’ con la morte, studiando più da vicino il suo lavoro.
Attraverso monologhi e dialoghi familizzeremo con essa, che ci sembrerà più simile a noi di quanto pensassimo.

Una morte assente, un morte in busta, una morte in viola, una morte con ali di acheronita atropos, una morte sola, una morte annoiata, una morte innamorata, una morte avvilita, una morte umana.

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Con uno STILE complesso e innovativo,Le intermittenze della morte” non è solo un romanzo, quanto un dibattito sociologico.

Il realismo con cui l’autore riesce a trattare l’argomento è impressionante e per quanto il tema sia illogico e soprannaturale, leggendo la vicenda questa non ci apparirà un’impossibilità, bensì un’ipotesi come le altre, non più che una remota eventualità.

Peculiare è il già noto stile narrativo dell’autore, che stravolge completamente l’uso della punteggiatura: i punti sono estremamente rari; i “punti e virgola” e i “due punti” e tutte le forme derivate da essi assenti; la virgola definisce l’inizio e il non di un discorso, facendo apparire le singole frasi un flusso di pensieri continuo; le proposizioni potranno arrivare anche a raggiungere la “brevità” di una pagina e più.
Utilizzando un rapporto paratattico e un linguaggio sofisticato, “Le intermittenze della morte” sarà una lettura impegnativa, all’inizio spaesante, ma soddisfacente.
L’ampiezza dei concetti infatti non interromperà il nostro aperitivo con thanatos, che sarà fermato solo dal punto conclusivo del libro.

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gigna maligna

Si offende facilmente, è vecchia dentro e ha il ciuffo 'nzavt... ma (forse) sa scrivere, o almeno è sicuro che le piace. Studentessa del liceo classico, appassionata di tutto e di nulla, coltiva passioni in vari campi,quali quello musicale, artistico, letterario, sportivo ecc. Stereotipata per la sua ansia da vita e da un'infinità di nomignoli (talvolta insopportabili; basti leggere gigna maligna) , ha deciso di tentare di far calare ancora di più la sua inesistente autostima scrivendo articoli per xcose, con l'inevitabile ansia che nessuno li leggerà mai. Chiediamo di donare un centesimo quindi per la sua autostima che è in coma da ormai molto tempo.