3 capisaldi della comicità di Bill Maher
Quando si tratta di satira americana ci sono alcuni comici che è impossibile non nominare. Uno di questi è senza dubbio il grandissimo Bill Maher: comico, attore, presentatore, scrittore e regista che da 20 anni propone la sua comicità “politically incorrect” al pubblico americano con ottimi risultati.
Tra battute satiriche feroci e interventi seri sulla politica USA con ospiti in studio, il suo show attuale, ovvero Real Time with Bill Maher, è la sintesi perfetta tra dibattito politico e satira, un qualcosa che qui in Italia provò a realizzare Sabina Guzzanti non troppo tempo fa, con risultati non proprio eccellenti in fatto di ascolti (vedi l’articolo “5 programmi comici che dovrebbero tornare in tv“).
Se da noi però questo format è stato percepito come un blob amorfo dalla critica in quanto “fenomeno isolato”, in patria Real Time with Bill Maher non si può certo definire un programma unico nel suo genere, dato che in America esistono tanti altri programmi che hanno adottato la sua stessa formula.
Ma in questo grande mare dell’infotainment americano ciò che a mio parere pone Bill Maher su un gradino superiore, tralasciando il lato talk show, non può che essere la qualità delle battute e del materiale comico che propone in ogni episodio.
Oggi quindi analizzerò il fenomeno Bill Maher, andando ad individuare i tre ingredienti cardine del suo repertorio.
Satira sulla politica e l’attualità
Partiamo subito con il cavallo di battaglia di Bill Maher: la satira sulla politica e sull’attualità. Poiché la sua trasmissione tratta principalmente di news e politica, questa non poteva che essere la scelta più ovvia.
Le battute sulla politica e l’attualità USA (e non solo) sono l’emblema principale delle trasmissioni di infotainment come quella di Maher, che riesce sempre a restare meravigliosamente “sul pezzo” tra monologhi e New Rules (“nuove regole”, brevi osservazioni comiche raccolte anche in un paio di libri), tra cui quelle straordinarie sulle armi in America e sull’ignoranza degli americani.
E se è vero che la satira offre sempre un punto di vista, questo è ancora più evidente nella comicità feroce e senza peli sulla lingua di Bill Maher, il quale durante un’intervista affermò “posso sembrare cinico, ma io dico sempre quello che penso e non mento mai”.
Il punto negativo di quest’ultimo aspetto è che la sua visione politica finisce inevitabilmente per influenzare troppo anche il suo materiale comico. La satira di Bill Maher, infatti, ha il difetto di essere nel 99% dei casi “a senso unico” e rivolta al Partito Repubblicano che, per quanto se lo meriterebbe, a lungo andare comincia a stancare.
Satira sulla religione
Se la sua satira politica può risultare faziosa, lo stesso non si può dire per i suoi monologhi sulla religione. Durante la sua carriera, infatti, Maher è riuscito a colpire con la sua satira dissacrante praticamente tutte le religioni principali: Cristianesimo, Ebraismo, Islam e perfino Scientology.
Nel 2008 ha anche realizzato il famoso film documentario “Religiolus”, che raccoglie innumerevoli assurdità divertenti scaturite da delle interviste fatte da lui a personalità più o meno rilevanti legate al mondo della religione.
Per quanto riguarda invece la sua trasmissione, una delle sue gag più riuscite rimane lo sbattezzo al patrigno di Mitt Romney, il quale venne battezzato dopo la morte da un gruppo di mormoni nonostante in vita fosse un uomo di scienza non credente.
Satira sul matrimonio
Il matrimonio è un’altra delle vittime ricorrenti della satira di Bill Maher.
A differenza di molti comici che portano sul palco le proprie disavventure matrimoniali (categoria di comici che soprattutto noi italiani conosciamo molto bene), le battute di Maher vengono da una persona che non si è mai sposata e che vede il matrimonio come una perdita di libertà.
L’esempio principale è una famosa battuta recitata durante il suo monologo sul femminismo: “Le donne dicono che un uomo sposato vive più a lungo. Sì, ma anche un gatto castrato. È una palla di pelo che può limitarsi a guardare fuori un mondo di cui non può far parte ma, tecnicamente, vive più a lungo.”
Ma l’argomento del matrimonio ritorna anche nel suo show, come ad esempio è avvenuto durante un’intervista a Lewis Black, un’intervista non esente da battute e aneddoti divertenti, ovviamente.
Maher discute assieme al comico, anch’egli mai sposato, dei “lifelong bachelors“, chiedendosi se sono l’ultimo tabù in una società in cui ormai viene accettata qualsiasi cosa.
Si conclude qui la lista dei 3 capisaldi della comicità di Bill Maher. Agli appassionati di satira non mi resta che consigliare di cercare i suoi monologhi in rete, ne vale davvero la pena!
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