13 libri sulla condizione contemporanea della donna

 

Di recente ho scoperto che in alcuni paesi del Medioriente, alla fine del 2019 alle donne non era ancora permesso guidare. Io non ho preso la patente per scelta personale, ma da sempre vengo spinta verso questo passo, é proprio la possibilitá di decidere che non mi manca, ma non é lo stesso per tutti. O meglio, per tutte.

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5 protagoniste di serie tv che odiamo

In questi lunghi mesi di clausura abbiamo avuto modo di rivedere le nostre serie preferite, magari quelle che ricordavamo da ragazzini senza averle analizzate a fondo.

Personalmente mi sono resa conto di quanto odiassi alcuni personaggi, in particolare alcune protagoniste che, solo per via del loro ruolo principale, non sono mai state punite per il male che hanno fatto oppure hanno ricevuto un trattamento barbino dai loro sceneggiatori.

Andiamo a vederne qualcuna…

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1 Recensione di La bastarda di Istanbul, di Elif Şafak

L’odio ancestrale tra due popoli, le differenze culturali, la storia che permea il presente… La bastarda di Istambul è un romanzo che mostra come tutto ciò possa essere superato con intelligenza, amore, razionalità, senza dimenticare né rinnegare il proprio passato culturale.

In questo romanzo al femminile gli uomini sono più delle appendici dotate di linguaggio che compagni o sostegni, le due famiglie protagoniste sono di stampo matriarcale dove gli uomini vengono allontanati il prima possibile, in quanto non sembrano in grado di contribuire positivamente alla trama.

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5 motivi + 1 per non perdere The Umbrella Academy

Tratta dall’omonima collana di fumetti ideata da Gerard Way (cantante dei My Chemical Romance), la storia di The Umbrella Academy inizia con 43 bambini nati contemporaneamente da donne che all’inizio di quello stesso giorno non erano nemmeno gravide. 7 tra questi bambini vengono adottati da un eccentrico miliardario che li crescerà sperando (a ragione) che sviluppino dei superpoteri; i ragazzi cresceranno con numeri per nome e un androide per madre, allenando le proprie capacità per combattere il crimine. 30 anni dopo incontriamo 5 adulti con problemi sociali, psicologici o di dipendenze, un defunto ed un disperso nelle pieghe del tempo…
Ho appena concluso il bingewatching di entrambe le stagioni e devo dire che sto già pensando di rivederlo!

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7 cose scontate (ma anche no) che a un napoletano mancano quando vive all’estero

Ormai vivo in Portogallo da quasi 2 anni e inizio a rendermi conto di cose che non credevo mi sarebbero mancate tanto. Confrontandomi con amici napoletani che al momento vivono in Giappone e altri lavoratori conosciuti qui, ho scoperto che ci sono molti elementi scontati ai quali non avevo pensato prima di partire.

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1 recensione (negativa) della saga Nevernight, di Jay Kristoff

Nel mio articolo sulle migliori saghe fantasy degli ultimi 20 anni non avevo menzionato Nevernight, che ultimamente ha fatto incassare un gruzzolo non indifferente a Kristoff e alla Mondadori.

La saga racconta di Mia Corvere, ex nobile sedicenne che si prepara a diventare una figura leggendaria, predestinata a far crollare imperi e con un potere oscuro. Nel primo libro Mia dovrà vedersela con adepti e maestri della Chiesa Rossa, una specie di Hogwarts degli orrori, per completare il suo addestramento da assassina e vendicare lo sterminio della sua famiglia.

Il secondo la vedrà gladiatrice e schiava, con un piano macchinoso che l’aiuterà a commettere l’omicidio per cui si prepara da anni. Nel terzo e (finalmente) conclusivo volume della saga, barcamenandosi tra pirati e Dei, l’assassina più buffata del pianeta scoprirà molte verità sul proprio passato e chiuderà i conti con il suo nemico.

Recensire questa saga è difficile, in quanto ha dei lati estremamente positivi ed altri fin troppo negativi, senza vie di mezzo; quando si legge un libro spesso si tende ad enfatizzare uno dei due lati lasciando “ma” o “però” alla fine. Nevernight è una saga totalmente ambivalente, che vede ad esempio una trama ben costruita per quanto riguarda gli intrecci, ma con troppe falle ed eccessiva attenzione a dettagli quantomeno tralasciabili.

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1 Recensione di Leggere Lolita a Teheran, di Azar Nafisi

Spesso diciamo di amare i libri perché ci permettono di evadere dalla nostra realtà quotidiana, di esplorare altri momenti o altri mondi; alcuni dicono di ritrovare in un libro parti di sé, o di ciò che vorrebbe essere.

In Leggere Lolita a Teheran tutto quello che per noi occidentali è un viaggio mentale, un modo per darci importanza e renderci più profondi agli occhi degli altri, per Azar e le sue studentesse è una triste realtà. Le otto donne riescono davvero a vedere sé stesse e la loro società in Lolita, hanno seriamente bisogno di quelle ore, ogni giovedì, per evadere dalla propria opprimente realtà. Magari anche perché è l’unico modo che hanno per conoscerne una diversa.

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1 recensione di Il mare senza stelle, di Erin Morgenster

Gli ultimi 2 mesi sono stati pregni di eventi, tanto che un nuovo libro fatica a farsi strada tra le notizie, eppure mi é stato difficile ignorare le varie voci che parlavano di questo volume.

Inutile mentire: ero scettica riguardo un fantasy auto-conclusivo di 600 pagine, pubblicato da una casa editrice che generalmente non si occupa del genere e proveniente da un’autrice misconosciuta.

Il Mare senza Stelle va letto con pazienza, con consapevolezza e tantissima voglia, perché non é un libro facile e veloce, anzi. Di molti personaggi si comprende la natura solo alla fine, la struttura non aiuta e il senso di una serie di racconti sparsi tra libri che vengono trovati in momenti diversi della trama principale puó fuorviare.

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Le 10 migliori saghe fantasy di autori contemporanei.

Negli ultimi 30 anni la letteratura ha visto una ri-fioritura del genere fantasy, dovuta probabilmente anche all’attenzione dei diversi media nei confronti di questo genere. Con la produzione culturale verso il pubblico di massa, il fantasy è uscito dalla nicchia per permeare l’intero universo mediatico; i grandi cult del cinema come Il Signore degli Anelli e Le Cronache di Narnia hanno permesso alla generazione degli anni ’90 di apprezzare ed ampliare questo mondo popolato da creature, appunto, fantastiche.

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1 opinione impopolare: il Live Action di Mulan non fa schifo.

Nel 1998 la Disney ci ha presentato Hua Mulan, eroina indiscussa dell’infanzia femminile: la prima guerriera femminista presentataci da questo colosso dell’animazione. Abbandona la famiglia, la casa, la serenità per travestirsi da uomo e combattere il nemico che minaccia il suo paese, impara l’arte della guerra vincendo la battaglia contro gli Unni e quella contro le restrizioni di genere imposte dalla società in cui vive.

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