1 recensione de Il Grillo canta sempre al tramonto

A febbraio di quest’anno, girovagando per un mercatino dell’usato, mi sono imbattuto in una copia di un libro intitolato Il Grillo canta sempre al tramonto. L’ho estratto dallo scaffale, l’ho voltato, sul retro c’era l’adesivo col prezzo: solo 80 centesimi. Era un vero affare e i tre nomi in copertina – Dario Fo, Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo – mi erano tutti familiari, così ho deciso di comprarlo.

Qualche giorno dopo iniziai già a leggerlo, e devo essere sincero: fin dalle prime righe mi ha stupito e mi è piaciuto davvero molto.

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1 libro migliore e 1 libro peggiore letti nel 2021

Quest’anno, come l’anno scorso, ripropongo la mia rubrica 1 libro migliore e 1 libro peggiore letti nel…, in cui appunto illustrerò qual è stato il libro che mi ha colpito di più e quello che ho gradito meno in questo 2021 giunto ormai al termine.

Come l’anno scorso, non si tratta necessariamente di libri usciti quest’anno, ma di qualsiasi libro che m’è capitato fra le mani negli ultimi 12 mesi.

Quest’anno ho letto un totale di 13 libri, più uno non ancora concluso. Vediamo a chi andranno i trofei di 1 libro migliore e 1 libro peggiore letti nel 2021:

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13 libri sulla condizione contemporanea della donna

 

Di recente ho scoperto che in alcuni paesi del Medioriente, alla fine del 2019 alle donne non era ancora permesso guidare. Io non ho preso la patente per scelta personale, ma da sempre vengo spinta verso questo passo, é proprio la possibilitá di decidere che non mi manca, ma non é lo stesso per tutti. O meglio, per tutte.

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1 lato positivo ma non troppo

Mascherine, coprifuoco, distanziamento, lockdown, zone rosse: il mondo che pensavamo di conoscere ci sta mettendo a dura prova da un bel po’ di mesi e continua a farlo, ecco perché credo sia fondamentale riuscire, o almeno provare, a mantenere una certa positività lucida e razionale, che non si nutra solo di belle speranze ma di riflessioni (ri-flessioni, flessibili, flessibilità). Lungi da me approfondire questo discorso, è troppo complesso e personale per essere affrontato qui ma vorrei condividere con voi il ricordo di un film dal titolo emblematico che mi ha da sempre colpito per il suo modo molto spontaneo di far passare concetti importanti.

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1 Recensione di La bastarda di Istanbul, di Elif Şafak

L’odio ancestrale tra due popoli, le differenze culturali, la storia che permea il presente… La bastarda di Istambul è un romanzo che mostra come tutto ciò possa essere superato con intelligenza, amore, razionalità, senza dimenticare né rinnegare il proprio passato culturale.

In questo romanzo al femminile gli uomini sono più delle appendici dotate di linguaggio che compagni o sostegni, le due famiglie protagoniste sono di stampo matriarcale dove gli uomini vengono allontanati il prima possibile, in quanto non sembrano in grado di contribuire positivamente alla trama.

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1 recensione (negativa) della saga Nevernight, di Jay Kristoff

Nel mio articolo sulle migliori saghe fantasy degli ultimi 20 anni non avevo menzionato Nevernight, che ultimamente ha fatto incassare un gruzzolo non indifferente a Kristoff e alla Mondadori.

La saga racconta di Mia Corvere, ex nobile sedicenne che si prepara a diventare una figura leggendaria, predestinata a far crollare imperi e con un potere oscuro. Nel primo libro Mia dovrà vedersela con adepti e maestri della Chiesa Rossa, una specie di Hogwarts degli orrori, per completare il suo addestramento da assassina e vendicare lo sterminio della sua famiglia.

Il secondo la vedrà gladiatrice e schiava, con un piano macchinoso che l’aiuterà a commettere l’omicidio per cui si prepara da anni. Nel terzo e (finalmente) conclusivo volume della saga, barcamenandosi tra pirati e Dei, l’assassina più buffata del pianeta scoprirà molte verità sul proprio passato e chiuderà i conti con il suo nemico.

Recensire questa saga è difficile, in quanto ha dei lati estremamente positivi ed altri fin troppo negativi, senza vie di mezzo; quando si legge un libro spesso si tende ad enfatizzare uno dei due lati lasciando “ma” o “però” alla fine. Nevernight è una saga totalmente ambivalente, che vede ad esempio una trama ben costruita per quanto riguarda gli intrecci, ma con troppe falle ed eccessiva attenzione a dettagli quantomeno tralasciabili.

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1 Recensione di Leggere Lolita a Teheran, di Azar Nafisi

Spesso diciamo di amare i libri perché ci permettono di evadere dalla nostra realtà quotidiana, di esplorare altri momenti o altri mondi; alcuni dicono di ritrovare in un libro parti di sé, o di ciò che vorrebbe essere.

In Leggere Lolita a Teheran tutto quello che per noi occidentali è un viaggio mentale, un modo per darci importanza e renderci più profondi agli occhi degli altri, per Azar e le sue studentesse è una triste realtà. Le otto donne riescono davvero a vedere sé stesse e la loro società in Lolita, hanno seriamente bisogno di quelle ore, ogni giovedì, per evadere dalla propria opprimente realtà. Magari anche perché è l’unico modo che hanno per conoscerne una diversa.

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1 recensione di Il mare senza stelle, di Erin Morgenster

Gli ultimi 2 mesi sono stati pregni di eventi, tanto che un nuovo libro fatica a farsi strada tra le notizie, eppure mi é stato difficile ignorare le varie voci che parlavano di questo volume.

Inutile mentire: ero scettica riguardo un fantasy auto-conclusivo di 600 pagine, pubblicato da una casa editrice che generalmente non si occupa del genere e proveniente da un’autrice misconosciuta.

Il Mare senza Stelle va letto con pazienza, con consapevolezza e tantissima voglia, perché non é un libro facile e veloce, anzi. Di molti personaggi si comprende la natura solo alla fine, la struttura non aiuta e il senso di una serie di racconti sparsi tra libri che vengono trovati in momenti diversi della trama principale puó fuorviare.

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1 libro non è sempre meglio

Quello dei lettori è un mondo con la m maiuscola, con le sue norme, diritti, doveri, generi, suddivisioni, classifiche e chi più ne ha più ne metta. Una delle regole che ne regge le fondamenta è “il libro è sempre meglio”. Di cosa? Di tutto!

Ne è stato tratto un film? Il libro è meglio.

Una serie? Già un’altra cosa rispetto al film ma il libro è su un altro livello.

Si legge prima il libro o si guardano gli eventuali prodotti audiovisivi che ne derivano? Che domande, si legge prima il libro!

Con queste righe non intendo polemizzare o criticare, anzi, la mia è solo una descrizione ironica di alcuni schemi tipici che caratterizzano la maggior parte dei lettori, in cui non sempre mi ci rivedo e che mi serve da spunto per parlare del retro della medaglia: film (animati e non) e serie tv come bacino di nuovi desideri libreschi e di prodotti alternativi da gustare perché no, 1 libro non è sempre meglio.

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