Quello dei lettori è un mondo con la m maiuscola, con le sue norme, diritti, doveri, generi, suddivisioni, classifiche e chi più ne ha più ne metta. Una delle regole che ne regge le fondamenta è “il libro è sempre meglio”. Di cosa? Di tutto!
Ne è stato tratto un film? Il libro è meglio.
Una serie? Già un’altra cosa rispetto al film ma il libro è su un altro livello.
Si legge prima il libro o si guardano gli eventuali prodotti audiovisivi che ne derivano? Che domande, si legge prima il libro!
Con queste righe non intendo polemizzare o criticare, anzi, la mia è solo una descrizione ironica di alcuni schemi tipici che caratterizzano la maggior parte dei lettori, in cui non sempre mi ci rivedo e che mi serve da spunto per parlare del retro della medaglia: film (animati e non) e serie tv come bacino di nuovi desideri libreschi e di prodotti alternativi da gustare perché no, 1 libro non è sempre meglio.
Se la risposta è ancora negativa o non particolarmente convinta, pensate ai classici Disney: la maggior parte di essi sono tratti da libri (certo, l’apporto di miti, leggende e narrazioni popolari non è da sottovalutare, ma il contributo dato dai romanzi è indimenticabile), ma quanti di voi riuscirebbero a schierarsi senza indugi? Sarebbe come chiedervi di scegliere tra Il re leone e l’Amleto di Shakespeare: decisione piuttosto ardua visto che da un lato si ha uno tra i più famosi e commoventi lungometraggi disneyani, e dall’altro una tra le più note e importanti tragedie mai scritte. È chiaro ciò che sto cercando di dire?
I giudizi comparativi sono un altro paio di maniche, entra in gioco la soggettività di chi guarda e legge e, soprattutto, di scrittore e regista che perseguono obiettivi diversi. Lo scrittore ha il primato, è colui che per primo ha immaginato e formato la storia. Il regista la adatta, attenzione al verbo, a modo suo, vi inserisce altri significati e prospettive, magari tratti dalla realtà in cui vive e lavora; in altre occasioni invece vuole ricalcare l’opera di partenza il più possibile, ma non mi avventurerei troppo in questo specifico caso.
Voglio solo dire che esistono casi in cui riusciamo a scoprire dei libri solo grazie a film (animati e non) e serie tv, e che questo non fa di noi lettori di serie B o, per forza di cose, alternativi. Ci rende solo più aperti al dialogo, al confronto, perché in fondo la lettura apre la mente, no? Teniamoci stretti i nostri libri del cuore, le nostre perfette e amate versioni cartacee delle storie che più ci piacciono, ma non chiudiamo gli occhi verso tutto il resto: non è che una retta parallela, sta a noi scegliere se deviare il suo corso e farla intersecare con la nostra o lasciarla andare.
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la.grafite
Laura Andrea Parascandolo, per vezzo la.grafite, è un'editor maniaca del controllo, amante della parola in forma scritta, alla continua ricerca della perfettibilità.
Dalla consulenza alla stesura, dal consiglio alla correzione, la sua matita si presta a qualsiasi tipologia di testo, a patto di mimetizzarsi tra le righe grigie dei vostri notebook.
Ha una parlata caratteristica, colorita, abbondante di metafore e similitudini, spesso un tutt'uno con la sua scrittura.
Bibliofila, divoratrice di storie, soprattutto di romanzi storici e classici della letteratura inglese, ha reso la lettura, l'acquisto, lo scambio e la catalogazione compulsiva di libri il cuore pulsante della sua vita.
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