7:00 – Guerrieri del mattino

Sono sicura di non essere la prima ad averci pensato: alzarsi ogni mattina è un’azione decisamente coraggiosa!

Innanzitutto per la propria incolumità: durante le stagioni miti ce la caviamo mentre con il freddo, a meno che la stanza non sia preriscaldata, uscire da sotto le coperte è un vero e proprio un trauma cui sottoponiamo il fisico!

Ma questa è la parte facile: basta un atomo di buona volontà e di voglia di vivere, e mi rendo conto che non tutti ne siano provvisti appena svegli, soprattutto se la notte è stata poco o troppo piacevole, a seconda della portata dei sogni, delle ore di reale sonno, della possibile compagnia, dello stato in cui ci si è addormentati… I fattori che possono aver reso utile o meno le ore in cui andrebbe recuperata l’energia sono molti, e se pensassi di poterli elencare tutti con la mia scarsa esperienza in materia sarei più che presuntuosa.

Quindi, ti alzi (volente o nolente, ma prima o poi devi farlo) e devi interagire col resto del mondo.

SBABAM!

Sei un ventiseienne (età media, interazioni sociali piuttosto elevate in quanto hai ancora una famiglia alle spalle, degli amici e sei appena entrato nel mondo del lavoro) che vive da solo ed ha un’intera mattinata libera; essendoti svegliato in un orario comodo, puoi tranquillamente usufruire dei servizi, fare colazione, prendere un libro e tornartene a letto: tecnicamente nessuno sa che ti sei alzato!

… Eh eh eh… Facile la vita, vero?

Siamo nel ventunesimo secolo, gente! Prova a toccare anche solo UN pulsante d’accensione e ti ritroverai sommerso da telefonate, sms, mail, notizie, inquinamento acustico (aprendo la finestra anche quello ambientale), gente che vuole venderti qualcosa o vendere TE al suo Dio dietro la porta, la mamma/nonna che ti chiama per sapere se hai mangiato e se intendi rendere produttiva la tua giornata accompagnandola a fare shopping o lavorando, gli amici che ti chiedono di uscire per fare un giro o consolarli poiché la sera prima (magari erano con te) la ragazza di turno gli ha dato buca/li ha fatti innamorare, il tuo superiore ti chiede di fare qualche ora extra, probabilmente non pagata, il partner ti chiede di uscire – o non uscire, sballandoti quindi tutti i progetti per la giornata… !

No, la continua ripetizione del verbo “chiedere” non è un caso o una distrazione.

A meno di non essere un grandissimo menefreghista che prima o poi finirà come un Hikikomori, a qualcuno dovrai prima o poi dire di si, o continuerai a sentirti Wolverine sotto i colpi di una mitraglietta sociale.

E questo se vivi da solo!

Medesima età, medesima situazione sociale, vivi ancora con i tuoi o con il partner; se non hai messo o sentito la sveglia, tranquillo: qualcuno arriverà! Che sia il tuo genitore legale o quello che ti sei scelto (quindi il tuo partner – perchè in tal caso si comporta da genitore), un animale domestico o un fratello (più o meno sullo stesso piano, quindi…), qualcuno arriverà di sicuro a fracassarti i cosiddetti, in modo da ottenere qualcosa: un caffè, un bacio, un prestito (questo soprattutto i fratelli minori), il tuo tempo, la tua energia, una decisione SOPRATTUTTO UNA DECISIONE!

Ecco, per questo ci vuole un piccolo sotto-paragrafo: appena svegli TUTTI devono sapere 1- cosa vogliono per colazione, pranzo e cena; 2- cosa faranno dal momento in cui apriranno gli occhi a quello in cui il richiedente deciderà di farsi gli affaracci suoi; 3- se preferiscono diventare un astronauta o una ballerina; 4- quale sarà il colore dei tovaglioli al loro funerale; 5- se il vestito di chi è venuto a farti la domanda è intonato con le scarpe; 6- se intendi prima lavare i piatti o passare l’aspirapolvere, in modo che la persona di servizio (avendone una) non pensi di lavorare per dei buzzurri che le fanno trovare la casa sottosopra…

Tutto ciò, mentre sei ancora (almeno questo!) sotto le coperte, e il già citato rompiBIIIIIP te le sta strattonando per renderti socialmente produttivo.

Ora, tornando al punto… Magari, non si sa per quale miracolo divino, ti sei svegliato prima tu: il mondo si aspetta che tu, una volta sceso dal meraviglioso, caldo, comodo, accogliente letto-futon-branda-sacco a pelo, prepari la colazione per te stesso e gli altri abitanti della casa, ti occupi del cane-gatto-pappagallino-serpente-iguana-cucciolo d’uomo-piranha-tarantola della famiglia, dia una veloce pulita alla cucina (se possibile anche al resto delle stanze) e a te stesso; ovviamente senza rischiare di svegliare nessuno…

Ora, o siamo tutti dei masochisti con la pressione sociale a tremila (caro Durkheim, tu si che insegni…), o la versione cinematografica di Loki ha ragione: siamo fatti per essere governati. Dalle relazioni che ci vengono imposte, angosciandoci e insegnandoci a DESIDERARE di compiacere il prossimo, che sia sopra o sotto di noi nella scala sociale, adempiendo ai doveri impliciti o imposti.

No, non concluderò dicendo “Dobbiamo rompere le nostre catene, fratelli! Viva l’Anarchia!” o “Per svegliarsi sereni ogni mattina bisognerebbe fare così…”; siamo tutti schiavi del Contratto Sociale, e la povera Antigone ne è l’esempio lampante.

Lavatevi. Preparate il caffè (bevanda che mi è sconosciuta, ma dal momento che sembra essere indispensabile per la metamorfosi da Grendel a Inanna…). Svegliate il vostro compagno con tante coccole e vostro fratello con una secchiata d’acqua gelida (sveglia, doccia, ginnastica e risate insieme, se non vivete in Groelandia!). Sorridete, perchè se potete leggere questa Nota vuol dire che ne avete la possibilità economica (avete un computer ed una connessione) e sociale (state cazzeggiando; non mentite a voi stessi, potreste fare qualcosa di più utile, e invece…) per farlo, quindi forza che la vita è bella! Si, piove, ma prima o poi spunterà di nuovo il sole.

Personalmente, stanotte ho sognato di ballare Hava nagila ad un matrimonio ebraico; se non è angosciante questo…

Laura Sannini

Editor perennemente in guerra per la salvaguardia dei diritti (qualunque diritto), Laura è una fiera classicista e amante delle storie sotto qualunque forma. Tenta di farsi strada nel mondo, per nulla modestamente, esprimendo i suoi pensieri per iscritto senza peli sulla penna.