4 storie per capire meglio la sindrome di Asperger: di cosa si tratta per l’esattezza?
L’autismo è una sindrome di cui si sente sempre più parlare, di certo non una novità ma una condizione che al giorno d’oggi è più evidente rispetto al passato.
Esiste una causa scatenante? Sì, ma non è ancora certa.
È curabile? No, si può solo contare su terapie farmacologiche e comportamentali per aiutare i soggetti a entrare in contatto col mondo e a comunicare.
È importante chiarire che non si tratta di una singola sindrome ma di uno spettro, un’ampia gamma di sfumature dalle più lievi alle più invalidanti. A questo spettro appartengono anche gli Asperger, i quali presentano una sintomatologia piuttosto diversa, tant’è che a volte non li si riconosce subito come autistici.
Sono infatti molto più loquaci e propensi alla socializzazione, anche se in modo eccentrico, schietto, talvolta brutale, inconscio di certe norme sociali per loro poco significative. Presentano, di base, meno manierismi motori e guadagnano prima una certa indipendenza, ma non sono esenti da stereotipie. Mentre gli autistici possono sviluppare “fissazioni” per oggetti specifici o parti di essi, gli Asperger fanno lo stesso con gli interessi, mostrando una propensione all’approfondimento fino all’inverosimile, fatto che può rivelarsi anche molto positivo perché indica una caparbietà fuori dal comune. Essendo anche loro soggetti a una scala di gravità della sindrome, non si possono stabilire sintomi validi per tutti e, alcuni di loro, ne presentano molti che li avvicinano di più agli autistici classicamente intesi come rigidità, bisogno di schemi d’azione e ragionamento semplici e ripetitivi, categorizzazioni ben definite (dai colori che non possono essere mischiati, nemmeno nei cibi, alla classificazione di tutto ciò che li circonda secondo categorie non fraintendibili), mancanza di senso dell’umorismo, difficoltà nel comprendere frasi il cui significato non sia letterale (proverbi, battute e modi di dire sono un incubo per loro), insofferenza al contatto fisico.
Questi sono solo alcuni degli esempi possibili, ma non mancano eccezioni ed espressioni affettive ed esperienziali del tutto positive e sorprendenti. La parola d’ordine è comprensione.
Fortuna che l’industria culturale non esita a proporre prodotti sul tema, permettendo a tutti di affacciarsi sul mondo di queste persone per qualche ora, senza dover ricorrere a manuali scientifici. Ecco, quindi, 4 storie per capirli meglio, un libro, un film, una serie e una docuserie.
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