Ci siamo: il 2020, l’anno che ci ha regalato il Covid-19, sta finalmente giungendo al termine. Voglio tirare le somme a modo mio con questo breve articolo-recensione di 1 libro migliore e 1 libro peggiore letti nel 2020. Continua a leggere 1 libro migliore e 1 libro peggiore letti nel 2020
2 presidenti imitati da Phil Hartman al Saturday Night Live
Alzi la mano chi non conosce il Saturday Night Live.
Il popolarissimo colosso satirico, in onda negli Stati Uniti dal lontano 1975, nei suoi tantissimi anni d’attività ha saputo sfornare una grande quantità di talenti. Tra questi, chi è appassionato della trasmissione ricorderà sicuramente Phil Hartman, che ha fatto parte del cast di comici dalla seconda metà degli anni 80 alla prima metà dei 90.
Phil Hartman era un ottimo attore, imitatore e doppiatore, infatti in molti lo ricordano oggi soprattutto come il doppiatore del personaggio di Troy McClure nei Simpson. Continua a leggere 2 presidenti imitati da Phil Hartman al Saturday Night Live
1 lato positivo ma non troppo
Mascherine, coprifuoco, distanziamento, lockdown, zone rosse: il mondo che pensavamo di conoscere ci sta mettendo a dura prova da un bel po’ di mesi e continua a farlo, ecco perché credo sia fondamentale riuscire, o almeno provare, a mantenere una certa positività lucida e razionale, che non si nutra solo di belle speranze ma di riflessioni (ri-flessioni, flessibili, flessibilità). Lungi da me approfondire questo discorso, è troppo complesso e personale per essere affrontato qui ma vorrei condividere con voi il ricordo di un film dal titolo emblematico che mi ha da sempre colpito per il suo modo molto spontaneo di far passare concetti importanti.
1 Recensione di La bastarda di Istanbul, di Elif Şafak
L’odio ancestrale tra due popoli, le differenze culturali, la storia che permea il presente… La bastarda di Istambul è un romanzo che mostra come tutto ciò possa essere superato con intelligenza, amore, razionalità, senza dimenticare né rinnegare il proprio passato culturale.
In questo romanzo al femminile gli uomini sono più delle appendici dotate di linguaggio che compagni o sostegni, le due famiglie protagoniste sono di stampo matriarcale dove gli uomini vengono allontanati il prima possibile, in quanto non sembrano in grado di contribuire positivamente alla trama. Continua a leggere 1 Recensione di La bastarda di Istanbul, di Elif Şafak
1 recensione di Hannibal Lecter vs Leatherface di Freshy Kanal
Hannibal Lecter vs Leatherface è una battaglia rap realizzata da Freshy Kanal, la settima in versione live action, pubblicata su YouTube il 31 ottobre 2020 in occasione di Halloween. Continua a leggere 1 recensione di Hannibal Lecter vs Leatherface di Freshy Kanal
2020 Elezioni USA. Florida, Ohio e Pennsylvania faranno la differenza
Il prossimo 3 novembre 2020 si terranno negli Stati Uniti le elezioni del Presidente, un evento che calàmita e polarizza ogni quattro anni l’attenzione dell’opinione pubblica statunitense e mondiale.
Il sistema di elezione del Presidente Usa è unico nel suo genere. In base ad esso, ad ogni Stato della Repubblica federale è attribuito un numero di grandi elettori, rivisto periodicamente, stabilito su base demografica. Il meccanismo dei grandi elettori è radicato nella storia della Nazione. Un tempo, esso rispondeva innanzitutto all’esigenza che nell’elezione del Presidente si tenesse conto in egual misura degli stati demograficamente ed economicamente avanzati e di quelli ad economia prevalentemente agricola e tessile ossia le periferie rurali. Inoltre, il giorno delle elezioni non doveva ricadere di domenica, come avviene ad esempio in molti Paesi occidentali, poiché quel giorno è dedicato alle celebrazioni religiose. Non bisogna mai dimenticare, infatti. le radici cristiane di fondazione degli Stati Uniti dei Padri pellegrini e del mito della Città sulla collina (The City upon a hill) ossia una Nazione fondata su valori etici cristiani che dovesse fungere da esempio per tutte le altre. Tant’è vero che anche sul dollaro statunitense campeggia la scritta <In God we trust> (in Dio noi confidiamo). D’altronde, il mese di novembre è il mese di riposo del mondo agricolo e, pertanto, il periodo nel quale era possibile organizzarsi per recarsi a votare il Presidente. Un tempo i grandi elettori erano fisicamente identificabili, oggi si tratta un mero meccanismo di computo numerico. Tale sistema elettorale ha costituito una delle costanti che ha fatto la fortuna di questo Paese. Tra i pregi del maggioritario Usa vi è sicuramente quello di rendere stabile il sistema politico fondato sul bipartitismo. In vari momenti storici, infatti, alcuni outsider hanno cercato di scardinare, senza mai riuscirci, questo sistema bipartitico, al massimo riuscendo a penalizzare uno dei due candidati alla Casa bianca: si ricordano il caso Roosevelt del 1912 che favorì la vittoria di Woodrow Wilson, l’elezione di Nixon nel 1968 (candidatura dell’indipendente Wallace), e la candidatura di Perrot nel 1992 che favorì la vittoria di Bill Clinton. Il sistema bipartitico è prodromico alla stabilità. Senza di esso gli Stati Uniti non sarebbero stati la Grande Potenza che conosciamo. Tra i difetti che si attribuiscono a questo sistema vi è la possibile incongruenza tra il risultato del voto popolare e quello del collegio dei grandi elettori: tra i casi più famosi menzioniamo l’elezione di John Quincy Adams (1824), della prima amministrazione Bush (elezioni del 2000) e della prima amministrazione Trump (elezioni del 2016). Ciò accade perché se un candidato è particolarmente votato negli Stati in cui è già in vantaggio, tale vantaggio aggiuntivo non dà diritto a grandi elettori in più: il Partito democratico può vincere negli States della East Coast con un margine di 10 milioni o 20 milioni di voti, ma il numero dei grandi elettori per ogni Stato non cambia; lo stesso dicasi per i Repubblicani che possono attestarsi più o meno fortemente negli Stati centrali (che costituiscono la cosiddetta Red Belt, la “cintura rossa”) senza veder cambiare il risultato nel Collegio elettorale. In ogni singolo Stato, eccetto Nebraska e Maine che adottano il maggioritario per distretto, il Partito che si impone conquista tutti i grandi elettori di quello Stato (the winner takes all): se in Texas il Partito Repubblicano vince per anche per 1 solo voto in più, esso conquista tutti i 38 grandi elettori attribuiti a quello Stato. Ad esempio il repubblicano Ronald Reagan nel 1980 “stracciò” letteralmente il Presidente democratico uscente Jimmy Carter conquistando ben 489 grandi elettori e replicando ancor di più il risultato nel 1984 raggiungendo il numero ineguagliato di 525 grandi elettori su 538. Continua a leggere 2020 Elezioni USA. Florida, Ohio e Pennsylvania faranno la differenza
5 motivi + 1 per non perdere The Umbrella Academy
Tratta dall’omonima collana di fumetti ideata da Gerard Way (cantante dei My Chemical Romance), la storia di The Umbrella Academy inizia con 43 bambini nati contemporaneamente da donne che all’inizio di quello stesso giorno non erano nemmeno gravide. 7 tra questi bambini vengono adottati da un eccentrico miliardario che li crescerà sperando (a ragione) che sviluppino dei superpoteri; i ragazzi cresceranno con numeri per nome e un androide per madre, allenando le proprie capacità per combattere il crimine. 30 anni dopo incontriamo 5 adulti con problemi sociali, psicologici o di dipendenze, un defunto ed un disperso nelle pieghe del tempo…
Ho appena concluso il bingewatching di entrambe le stagioni e devo dire che sto già pensando di rivederlo! Continua a leggere 5 motivi + 1 per non perdere The Umbrella Academy
1 recensione di Donald Trump vs Joe Biden (Epic Rap Battles of History)
Se c’è una cosa che amo, tra quelle che è possibile trovare su Youtube, quella è Epic Rap Battles of History, webserie nata grazie alla collaborazione degli youtuber Nice Peter ed EpicLLOYD, rimasta ferma per mesi a metà della sesta stagione a causa del Covid-19, che ha impedito le riprese di nuovi episodi.
Questa assenza è stata colmata la sera del 22 ottobre, quando è stato pubblicato in rete l’audio di una nuova battaglia rap: Donald Trump vs Joe Biden, il primo episodio dopo ben 10 mesi d’assenza.
Il video è stato invece ufficialmente pubblicato il 24 ottobre (clicca qui per vederlo). Continua a leggere 1 recensione di Donald Trump vs Joe Biden (Epic Rap Battles of History)
7 cose scontate (ma anche no) che a un napoletano mancano quando vive all’estero
Ormai vivo in Portogallo da quasi 2 anni e inizio a rendermi conto di cose che non credevo mi sarebbero mancate tanto. Confrontandomi con amici napoletani che al momento vivono in Giappone e altri lavoratori conosciuti qui, ho scoperto che ci sono molti elementi scontati ai quali non avevo pensato prima di partire. Continua a leggere 7 cose scontate (ma anche no) che a un napoletano mancano quando vive all’estero
1 recensione (negativa) della saga Nevernight, di Jay Kristoff
Nel mio articolo sulle migliori saghe fantasy degli ultimi 20 anni non avevo menzionato Nevernight, che ultimamente ha fatto incassare un gruzzolo non indifferente a Kristoff e alla Mondadori.
La saga racconta di Mia Corvere, ex nobile sedicenne che si prepara a diventare una figura leggendaria, predestinata a far crollare imperi e con un potere oscuro. Nel primo libro Mia dovrà vedersela con adepti e maestri della Chiesa Rossa, una specie di Hogwarts degli orrori, per completare il suo addestramento da assassina e vendicare lo sterminio della sua famiglia.
Il secondo la vedrà gladiatrice e schiava, con un piano macchinoso che l’aiuterà a commettere l’omicidio per cui si prepara da anni. Nel terzo e (finalmente) conclusivo volume della saga, barcamenandosi tra pirati e Dei, l’assassina più buffata del pianeta scoprirà molte verità sul proprio passato e chiuderà i conti con il suo nemico.
Recensire questa saga è difficile, in quanto ha dei lati estremamente positivi ed altri fin troppo negativi, senza vie di mezzo; quando si legge un libro spesso si tende ad enfatizzare uno dei due lati lasciando “ma” o “però” alla fine. Nevernight è una saga totalmente ambivalente, che vede ad esempio una trama ben costruita per quanto riguarda gli intrecci, ma con troppe falle ed eccessiva attenzione a dettagli quantomeno tralasciabili. Continua a leggere 1 recensione (negativa) della saga Nevernight, di Jay Kristoff