28 artigiani dell’instagram da conoscere assolutamente parte 1

L’artigianato è una di quelle attività poetiche, poliedriche che, pur tra mille difficoltà, resiste nella sua immortalità. Quella dell’handmade è un’etichetta inclusiva, non discriminante, anzi accogliente verso le numerose sfumature che un oggetto artigianale può assumere. Nei secoli scorsi, prima dell’era della fabbrica e della catena di montaggio, tutto era fatto a mano, mentre oggi sono poche le realtà che ancora rifiutano di rinunciare alla bellezza dell’unicità. Ed ecco che arrivano in soccorso i social, vetrine che, se ben sfruttate (almeno in teoria), possono offrire un grosso aiuto a chi dedica la propria vita alla creazione di pezzi di anima che andranno ad abitare le vite altrui. Su instagram mi ci imbatto continuamente, da quelli alle prime armi ai più esperti, ed è raro trovarne qualcuno che non incontri almeno in minima parte il mio gusto. Non a caso è stato molto difficile scegliere gli artigiani di cui parlare: ogni volta che ne escludevo uno mi sembrava di fargli un torto, senza contare gli infiniti altri che non conosco nemmeno. Decidere però era essenziale, quindi mi sono posta un brutale limite di follower, 15.000, a cui attenermi per poter fare una scrematura. Basarsi sui numeri quando si parla di artigianato è assurdo ma, in un certo qual modo, è stato utile perché mi ha permesso di identificare ed esaltare quelli che secondo me non sono abbastanza premiati dall’algoritmo di instagram. Ecco, quindi, i miei personali 28 artigiani dell’instagram da conoscere assolutamente parte 1.

Ho voluto evitare di dividerli per categorie dato che si sta parlando di persone con molteplici sfumature e non di macchine, infatti saranno presentati in ordine alfabetico, così come sono, senza forzature o limitazioni di sorta.

Continua a leggere 28 artigiani dell’instagram da conoscere assolutamente parte 1

1 chiacchierata con Giulia Zorat, autrice de Il sapore delle parole inaspettate

Il sapore delle parole inaspettate è l’opera prima di Giulia Zorat, un piccolo romanzo che parla d’amore, non solo di quello tra uomo e donna, ma del sentimento universale capace di unire tutto e tutti, e di mantenere vivi i legami umani anche dopo la morte. Un libricino dolceamaro, profondo quanto basta, mai banale. Visto che l’ho già suggerito come lettura per l’estate, facciamo anche 1 chiacchierata con Giulia Zorat, autrice de Il sapore delle parole inaspettate, per conoscerla meglio.

Continua a leggere 1 chiacchierata con Giulia Zorat, autrice de Il sapore delle parole inaspettate

1 Recensione di L’inconfondibile tristezza della torta al limone, di Aimee Bender

Questo libro è stato un’altalena continua, una montagna russa emotiva.

Ero partita senza troppe speranze, volendo conoscere quest’autrice di cui non avevo mai sentito parlare ma che riscuoteva abbastanza successo.

Le prime pagine mi hanno sconvolta, appassionandomi tanto da farmi divorare il libro in poche ore, tenendomi sulle spine con i continui flashback e riferimenti a diversi momenti della vita di Rose, la protagonista, da farmi attendere con ansia sempre crescente la parte successiva. Continua a leggere 1 Recensione di L’inconfondibile tristezza della torta al limone, di Aimee Bender

1 chiacchierata con Valerio Novara, autore di Portami alla vita

Portami alla vita. Separazioni è il primo volume della trilogia fantascientifica di Valerio Novara, un progetto che non punta a essere l’ennesimo tassello nel mosaico del genere sci-fi autopubblicato, ma che spinge a riflettere sul trattamento riservato al pianeta Terra e al futuro che stiamo costruendo, o meglio distruggendo, per noi e i nostri figli. Una storia da leggere fino in fondo, senza lasciarsi scoraggiare da qualche piccolo incidente di percorso narrativo, perché solo fidandoci di Liam, Angela, Will, Michael, Yaomi e Roger potremo arrivare ad apprezzarlo davvero e a cogliere il significato profondo che l’autore vuole comunicarci. Facciamo anche 1 chiacchierata con Valerio Novara, autore di Portami alla vita, per scoprire con lui altri aspetti della vita da scrittore.

Continua a leggere 1 chiacchierata con Valerio Novara, autore di Portami alla vita

16 libri da leggere su una finta spiaggia in una finta estate parte 2

Ci siamo, è arrivata l’estate e con essa il tempo libero! Si, non fa ridere nemmeno me…

Ma abbiamo quindi modo di continuare con i nostri consigli di lettura, occupandoci di altri 8 generi letterari! Continua a leggere 16 libri da leggere su una finta spiaggia in una finta estate parte 2

16 libri da leggere su una finta spiaggia in una finta estate parte 1

Tra poche ore la primavera lascerà il posto all’estate, la stagione più attesa dell’anno per molte persone ma che, stavolta, avrà un sapore dolceamaro. Nonostante l’allentamento delle numerose regole restrittive, non possiamo dirci del tutto al sicuro dal covid, quindi la prudenza, seppur più insicura e barcollante di prima, è sempre consigliata. Che voi passiate i mesi estivi in spiaggia, montagna o balcone non importa, ogni meta è ottimale per una buona lettura, e non una in particolare, la cosiddetta “lettura estiva”, ma qualsiasi storia incontri il vostro gusto: classici “mattoni”, raccolte di racconti umoristici, brevi romanzi rosa, saghe fantasy, saggi scientifici e non. Ecco, quindi, i 16 libri da leggere su una finta spiaggia in una finta estate, o meglio i primi 8!

Continua a leggere 16 libri da leggere su una finta spiaggia in una finta estate parte 1

1 recensione di Persona di Marracash e 3 migliori brani dell’album

1 recensione di Persona di Marracash e 3 migliori brani dell'albumConosco Marracash fin dai tempi di Badabum Cha Cha e negli anni ho cominciato a tenerlo d’occhio più o meno con interesse dai tempi di Fino a qui tutto bene, album sottovalutatissimo e ingiustamente considerato il suo lavoro meno riuscito. Ma con Persona, per me, è riuscito a superare davvero se stesso. Continua a leggere 1 recensione di Persona di Marracash e 3 migliori brani dell’album

1 lato dark di Louisa May Alcott

Nel 1865, su “Flag of our Union”, venne pubblicato in due puntate un racconto breve dal titolo “Una donna di marmo o il misterioso modello” a opera di un certo A.M. Barnard. A suo nome furono pubblicati altri trentadue racconti, ma solo centodieci anni dopo fu scoperto che Barnard era uno pseudonimo usato da Louisa May Alcott, l’autrice di “Piccole donne”.

Nulla di particolarmente insolito, direte voi, non è stata né la prima né l’ultima ad adottare lo stratagemma di pubblicare con uno pseudonimo maschile, ma la faccenda assume una piega un po’ più interessante quando si scopre la natura dei racconti: gotici o thriller, a detta dell’autrice. Una scelta bizzarra, sorprendente per chi conosce la Alcott solo attraverso le ragazze March, un disorientante cambio di stile.

Eppure, queste opere giovanili erano più di semplici esperimenti letterari per l’autrice, a quanto pare li preferiva al ciclo delle sorelle, ben più familiare e “rassicurante”.

Trattandosi di un approccio ottocentesco al genere gotico è facile che a noi lettori del nuovo millennio appaiano ingenui, a tratti forzati, ma per l’epoca non era così, anzi il genere era piuttosto in voga. Vi ricordate il romanzo parodia di Jane Austen?

“Una donna di marmo” della Alcott è tutt’altro che parodico, anzi credo che si offenderebbe parecchio se lo liquidassimo così in due parole, quindi cerchiamo di scoprire meglio il lato dark di Louisa May Alcott. Anche solo per il gusto di sbirciare la famosa scrittrice da un’altra prospettiva.

Continua a leggere 1 lato dark di Louisa May Alcott

1 Recensione de I testamenti, di Margaret Atwood, 2019

Dopo più di 30 anni e diversi adattamenti cinematografici e televisivi, Margaret Atwood ci riporta a Gilead, la bellicosa teocrazia totalitaria che ha soppiantato il governo statunitense nel suo romanzo distopico Il racconto dell’Ancella, pubblicato nel 1985. Continua a leggere 1 Recensione de I testamenti, di Margaret Atwood, 2019

3 motivi per leggere Jennifer Worth, autrice di Call the midwife

Di solito non mi piace ricordare l’anniversario della scomparsa di una persona, preferisco di gran lunga quello di nascita, ma dopo aver scoperto che domani è quello di Jennifer Worth, una delle mie autrici preferite, ho voluto approfittarne.

Prima che scrittrice, pianista e cantante, è stata una levatrice e infermiera del secolo scorso, la cui esperienza è alla base della trilogia di Call the midwife, edita in Italia da Sellerio dal 2014.

Nonostante si sia dedicata alla scrittura solo nella parte finale della sua vita, si è dimostrata più che all’altezza del compito, quindi ecco i miei 3 motivi per leggere Jennifer Worth ed empatizzare col suo mondo.

Continua a leggere 3 motivi per leggere Jennifer Worth, autrice di Call the midwife