5 frasi erroneamente attribuite a Sigmund Freud

Sigmund Freud è stato il padre fondatore della psicoanalisi che ha donato al mondo importantissimi contributi nel campo della psicologia e dello studio della mente umana, oltre a una lunga serie di aforismi che ancora oggi circolano nel web.

Tuttavia, pare proprio che alcune famose frasi attribuite a Freud non siano in realtà sue.
Ecco quindi una breve lista delle 5 frasi erroneamente attribuite a Sigmund Freud. Continua a leggere 5 frasi erroneamente attribuite a Sigmund Freud

1 elogio alle stelle tra mito, arte e letteratura

Quella del dieci agosto, giorno in cui si celebra San Lorenzo, è nota per essere la notte delle stelle cadenti: tanti occhi puntati contro il cielo alla spasmodica ricerca di una fulminea cometa da individuare, e a cui affidare un desiderio. In realtà il periodo in cui lo sciame meteorico delle Perseidi è visibile a occhio nudo, previo condizioni meteo-ambientali adeguate, è molto più esteso: va da fine luglio alla terza settimana di agosto circa, con un picco intorno al dodici del mese. Stando a queste informazioni la correlazione con il giorno di San Lorenzo non avrebbe molto senso, ma nonostante tutto l’uomo non si stancherà mai di scrutare il cielo alla ricerca di qualcosa, specie se portatore di fortuna. È anche vero che in ogni tradizione culturale gli eventi assumono significati e collocazioni temporali diverse, ma per quel che riguarda l’Italia cattolica il nesso sta nella cristianizzazione della festa pagana di Acca Larentia, moglie di Priapo e Madre Terra; da potere fecondativo le comete ne guadagnano uno sacro in quanto lacrime del santo martire. Per celebrare questo evento pregno di magia e suggestione, seppur ingenue, ho deciso di proporre le più famose rappresentazioni delle stelle nella cultura, 1 elogio alle stelle tra mito, arte e letteratura.

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5 motivi per vedere Sense8

Ideata dalle sorelle Wachowski nel corso degli anni successivi a Matrix e portata sullo schermo nel 2015 grazie al colosso dell’intrattenimento Netflix, Sense8 è difficile da descrivere sia in poche parole che in libri interi, come spesso accade per le loro opere.

Ancora in collaborazione con il produttore e regista Michael Straczynski, Lana e Lilly hanno ideato una storia che racconta del senso di appartenenza, della speranza, della condivisione e dell’amore.

La serie è divenuta celermente popolare innanzitutto per il suo charme, in quanto prodotto delle celebri sorelle, ma andando avanti con le prime puntate è facilmente comprensibile come abbia potuto attrarre un così vasto pubblico: il tema della varietà sessuale viene affrontato immediatamente e a più riprese in maniera approfondita, spaziando per l’omofobia e la violenza nei confronti del “diverso”, sia essa fisica o psicologica. Continua a leggere 5 motivi per vedere Sense8

4 storie per capire meglio la sindrome di Asperger

4 storie per capire meglio la sindrome di Asperger: di cosa si tratta per l’esattezza?

L’autismo è una sindrome di cui si sente sempre più parlare, di certo non una novità ma una condizione che al giorno d’oggi è più evidente rispetto al passato.

Esiste una causa scatenante? Sì, ma non è ancora certa.

È curabile? No, si può solo contare su terapie farmacologiche e comportamentali per aiutare i soggetti a entrare in contatto col mondo e a comunicare.

È importante chiarire che non si tratta di una singola sindrome ma di uno spettro, un’ampia gamma di sfumature dalle più lievi alle più invalidanti. A questo spettro appartengono anche gli Asperger, i quali presentano una sintomatologia piuttosto diversa, tant’è che a volte non li si riconosce subito come autistici.

Sono infatti molto più loquaci e propensi alla socializzazione, anche se in modo eccentrico, schietto, talvolta brutale, inconscio di certe norme sociali per loro poco significative. Presentano, di base, meno manierismi motori e guadagnano prima una certa indipendenza, ma non sono esenti da stereotipie. Mentre gli autistici possono sviluppare “fissazioni” per oggetti specifici o parti di essi, gli Asperger fanno lo stesso con gli interessi, mostrando una propensione all’approfondimento fino all’inverosimile, fatto che può rivelarsi anche molto positivo perché indica una caparbietà fuori dal comune. Essendo anche loro soggetti a una scala di gravità della sindrome, non si possono stabilire sintomi validi per tutti e, alcuni di loro, ne presentano molti che li avvicinano di più agli autistici classicamente intesi come rigidità, bisogno di schemi d’azione e ragionamento semplici e ripetitivi, categorizzazioni ben definite (dai colori che non possono essere mischiati, nemmeno nei cibi, alla classificazione di tutto ciò che li circonda secondo categorie non fraintendibili), mancanza di senso dell’umorismo, difficoltà nel comprendere frasi il cui significato non sia letterale (proverbi, battute e modi di dire sono un incubo per loro), insofferenza al contatto fisico.

Questi sono solo alcuni degli esempi possibili, ma non mancano eccezioni ed espressioni affettive ed esperienziali del tutto positive e sorprendenti. La parola d’ordine è comprensione.

Fortuna che l’industria culturale non esita a proporre prodotti sul tema, permettendo a tutti di affacciarsi sul mondo di queste persone per qualche ora, senza dover ricorrere a manuali scientifici. Ecco, quindi, 4 storie per capirli meglio, un libro, un film, una serie e una docuserie.

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14 volte in cui Ron Weasley è stato distrutto nei film

Molti considerano Ronald Weasley “l’amico stupido di Potter”, appellativo che gli viene dato principalmente dopo aver visto i film senza aver letto i libri. Perché, effettivamente, hanno purtroppo dato a Rupert Grint la parte di un personaggio che somiglia molto all’ultimo maschio dei Weasley, ma ne prende solo i lati negativi!

Il coraggio e la lealtà che Ron dimostra in ogni possibile occasione vengono messi regolarmente da parte da ogni regista e sceneggiatore che ha preso in mano un libro della Rowling e ne ha fatto… beh, quello scempio che tutti conosciamo. Mi riferisco in particolare al fatto che negli ultimi 5 film hanno eliminato o dato infinitesimale importanza a discorsi in realtà importantissimi, facendo Ronald peggiore di quanto non sia. Continua a leggere 14 volte in cui Ron Weasley è stato distrutto nei film

3 motivi per leggere Banana Yoshimoto

Ieri, ventiquattro luglio, la scrittrice giapponese Mahoko Yoshimoto, meglio nota come Banana, ha compiuto gli anni: quale occasione migliore per dedicarle una riflessione? Banana e io ci siamo “conosciute” a cavallo tra il 2009 e il 2010, quando la mia professoressa di italiano del liceo ci assegnò per le vacanze di Natale cinque libricini, tra i quali c’era anche Kitchen. Il primo approccio è stato senza dubbio strano, non sapevo come inquadrare quella scrittrice dal nome bizzarro che parlava di cucine, morti e tè alla pera (dettaglio che mi è rimasto impresso). Fortuna che, dopo qualche anno, questo stesso tè alla pera è tornato a solleticare i miei ricordi spingendomi a una rilettura. Quello è stato il punto di non ritorno, il momento in cui mi sono innamorata del suo stile così diverso dal solito e di cui non ne avevo mai abbastanza. Sono ancora lontana dal concludere la sua backlist perché col tempo sono sopraggiunti altri amori letterari, ma voglio comunque omaggiarla parlandovi delle ragioni per cui trovo sempre piacevole immergermi in una delle sue storie. I miei 3 motivi per leggere Banana Yoshimoto.

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3 migliori dissing del rap italiano

Assistere a un litigio è una cosa abbastanza spiacevole, ma quando sono dei rapper a dirsene quattro lo scontro può diventare spettacolo e, perché no, anche arte.
È il caso dei dissing: termine afroamericano che deriva da “disrespecting” e indica una traccia rap interamente rivolta contro qualcuno, solitamente contro un collega rapper.
Il rap game, si sa, è fatto anche di scontri verbali fra i suoi esponenti: ne è un esempio la famosa diatriba East Coast contro West Coast in America, patria dell’hip hop.
E i rapper italiani, pur non nutrendo asti territoriali come i colleghi americani, negli anni non hanno mancato di scontrarsi fra loro a suon di rime.
Tra i dissing del rap italiano ce ne sono di aggressivi, di lunghissimi e di assurdi. Io ho voluto raccogliere i miei tre preferiti in questo articolo. Enjoy! Continua a leggere 3 migliori dissing del rap italiano

1 Recensione di Kill Your Friends, John Niven, 2008

La critica alla società capitalistica è sempre impressionante in Niven, continua a creare questi personaggi straricchi, stradrogati, che ben sanno di essere crudelmente destinati alla solitudine ma preferiscono così. Foriero di un linguaggio ben oltre i limiti del consentito, ecco a noi Steven, il nostro protagonista, che incarna una sorta di American Psycho all’inglese. Nessun background (elemento che potrebbe affascinare quanto distrarre dalla trama principale), nessun legame, solo colleghi, gente che odia (o sarebbe meglio dire disprezza) e invidia, una serie di menzogne che reggono il castello di carta su cui basa la propria carriera. Continua a leggere 1 Recensione di Kill Your Friends, John Niven, 2008

28 artigiani dell’instagram da conoscere assolutamente parte 2

L’artigianato non smette mai di stupire. Anche quando ci si trova di fronte a due persone che sembrano produrre lo stesso oggetto, o molto simile, non bisogna cadere nell’errore di dire che “sono la stessa cosa”. Magari producono manufatti che appartengono alla stessa categoria, ma è importante capire che, inevitabilmente, ognuno di loro imprimerà sempre la sua personalissima impronta. Il piccolo pezzo di esperienza di cui parlavo la settimana scorsa. È anche vero che i “ladri” esistono, quelli che rubano il lavoro altrui fingendo che sia proprio, quindi attenzione! Ispirarsi è giusto, copiare per mancanza di inventiva no. Tutto sta nella sincerità dell’artigiano stesso. Quelli che vi ho proposto sono portatori di autenticità, e non vedo l’ora di presentarvi i 28 artigiani dell’instagram da conoscere assolutamente parte 2.

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1 elogio della musica mashup e 1 diario sulla realizzazione di Snooping As Usual e Cool Fan

C’è un genere musicale che più di tutti mi ha catturato negli ultimi anni. Si tratta di quello che viene definito mashup, o più nello specifico mashup comico.
Quest’amore nasce nel 2017 con la scoperta della trilogia di album di Neil Cicierega (qui la mia recensione del suo Mouth Moods), ma i primi sentori c’erano già da ragazzino con l’ascolto dell’album Paté D’Animo di Claudio Bisio in collaborazione con Elio e Le Storie Tese, che includeva una serie di canzoni mashup tra cui la splendida Alfonso 2000.

Armato di passione crescente per la musica mashup e di appositi programmi per l’editing audio, nel 2018 decido di cominciare anch’io a giocare un po’ con la musica, tenendo ben a mente i capisaldi che rendono quei mashup tanto eccellenti. Continua a leggere 1 elogio della musica mashup e 1 diario sulla realizzazione di Snooping As Usual e Cool Fan